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CISL VdA | 16 dicembre 2020, 19:58

Nella scuola primaria la valutazione passa dai voti numerici a 4 tipologie di giudizio

Il Consiglio generale della CISL scuola Valle d’Aosta si è riunita in via telematica in data 16 dicembre 2020 ed ha analizzato, tra gli altri, il tema della “nuova valutazione nella scuola primaria”

Alessia Démé

Alessia Démé

La legge Gelmini del 2008 aveva abolito i giudizi ed introdotto nella scuola primaria i voti in decimi, ritenendoli più facilmente fruibili sia dagli alunni sia dalle famiglie. Quest’anno, in piena pandemia e con una scuola sottoposta ad un grande stress, il Governo ha reputato improcrastinabile cambiare il tipo di valutazione, reintroducendo (con il decreto scuola approvato la scorsa estate) i giudizi descrittivi alla scuola primaria.

Al decreto segue, a tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico, l’ordinanza ministeriale che mette in atto la novità. Sia negli scrutini di metà anno che in quelli finali vi saranno quattro livelli di giudizio. L’ordinanza ministeriale n. 172 del 4 dicembre 2020 introduce il giudizio descrittivo per ciascuna delle discipline previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, Educazione civica compresa.

Un cambiamento che – nelle intenzioni della ministra Lucia Azzolina – punta a rendere la valutazione degli alunni sempre più trasparente e coerente con il percorso di apprendimento di ciascuno.

Nell’elaborare il giudizio descrittivo, si dovrebbe tener conto del percorso fatto dagli alunni e della sua evoluzione. Ciò comporta che, già al termine di questo quadrimestre, le schede di valutazione e le certificazioni delle competenze degli alunni (“le pagelle”) della scuola primaria debbano esplicitare 4 dimensioni da collegare a 4 livelli di apprendimento: AVANZATO-INTERMEDIO-BASE-IN VIA DI PRIMA ACQUISIZIONE

Come CISL Scuola riteniamo che, se nell’intento teorico e pedagogico condividiamo il nuovo modello valutativo, nei fatti non possiamo accettarne i tempi ed i metodi. Occorre, infatti, osservare che le indicazioni fornite giungono ad anno scolastico avanzato e nell’imminenza delle scadenze del primo quadrimestre. Sono, dunque, necessari adattamenti gestionali ed organizzativi che richiedono tempi difficilmente sostenibili nell’immediato, in una situazione che vede gli istituti già fortemente impegnati a reggere la gestione delle attività nel contesto segnato dall’emergenza pandemica.

Nelle Linee Guida del MIUR troviamo tanti principi, che, però, devono essere tradotti in una puntuale azione formativa dei docenti ed in un opportuno accompagnamento dei bambini e delle loro famiglie. Non sarà sufficiente rispondere alla domanda “A che voto numerico corrisponde questo giudizio descrittivo?”.

È ora necessario in tempi strettissimi rielaborare tutta la programmazione didattica per adeguarla ai livelli di apprendimento codificati nei recentissimi provvedimenti normativi. Sarebbe stato opportuno, invece, prevedere tempi più distesi e condivisi. Ancora una volta, dobbiamo constatare amaramente che i tempi della politica che cerca di rinnovare ed aggiornare il nostro sistema di istruzione non sono quelli di chi nella scuola opera e vive.

Alessia Démé

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