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CRONACA | 02 dicembre 2020, 20:57

Sulle norme Covid guerra a colpi di ordinanze tra Aosta e Roma, ma le Forze dell'ordine a chi obbediranno?

Sulle norme Covid guerra a colpi di ordinanze tra Aosta e Roma, ma le Forze dell'ordine a chi obbediranno?

Una pattuglia dei carabinieri ferma un'auto con a bordo una famiglia che da Aosta sta andando a Verres a trovare una familiare anziano rimasto solo in casa. Il DPCM del Governo Conte vieta il trasferimento, la legge regionale valdostana lo autorizza: a quale delle due norme si atterranno i militari dell'Arma nel valutare l'iniziativa della famiglia?

E' solo un esempio delle tante possibili circostanze nelle quali dai prossimi giorni sicuramente verranno a trovarsi carabinieri, poliziotti, finanzieri e Forze dell'ordine in genere operanti in Valle d'Aosta, dovendosi confrontare con decreti e ordinanze in palese conflitto: le norme dei DPCM, restrittive e proibitive; quelle della legge regionale del tutto opposte, permissive e 'aperte' pur nel rispetto dei protocolli anti Covid.

Verrebbe da pensare che Corpi di polizia dello Stato debbano attenersi unicamente alle leggi del governo centrale e che queste siano preminenti rispetto a quelle regionali ma non è detto che sia sempre così: le Forze dell'ordine operano su un territorio di competenza i cui confini sono quelli della regione in cui hanno sede i loro Comandi e sono tenute anche a far rispettare norme, dispositivi e ordinanze locali o comunque limitate al territorio regionale.

Soprattutto, la valutazione di agenti e militari in presenza di due norme contrastanti potrebbe avvalersi della regola del 'favor rei', espressione latina con cui si indica, nel diritto penale, la possibile esclusione dell’esistenza dell’illecito o l'adozione di provvedimenti più lievi rispetto a quelli che si verificherebbero altrimenti. Insomma, un atteggiamento favorevole al presunto 'colpevole di trasgressione' e dunque, tornando all'esempio della famiglia in viaggio, le Forze dell'ordine potrebbero adottare un comportamento tollerante e permissivo, senza per questo incorrere nel rischio di un'omissione di atto d'ufficio, disponendo di una legge regionale che li autorizza a non punire.

Per contro, in presenza di assembramenti, rifiuto di indossare la mascherina o violazione dell'isolamento, agenti e carabinieri non avranno problemi a emettere sanzioni o denunciare i trasgressori, trattandosi di irregolarità indicate nei DPCM come nella legge regionale appena votata dal Consiglio Valle.

E' assai probabile dunque che le pattuglie dovranno affidarsi soprattutto al buon senso e valutare caso per caso: non sarà sicuramente sempre facile e un pò di ansia, tra le divise, ovviamente c'è.

patrizio gabetti

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