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CRONACA | 04 maggio 2020, 16:48

Aumentati del 60% i morti a marzo in Valle d'Aosta

RESTIAMO A CASA - I decessi totali avvenuti tra il 20 febbraio e il 31 marzo sono passati da 160 (media 2015-2019) a 231 nel 2020, di cui 70 certificati per Covid-19

Aumentati del 60% i morti a marzo in Valle d'Aosta

Sono aumentati del 60,1 per cento i decessi in Valle d'Aosta nel marzo 2020 rispetto alla media dello stesso mese nel quinquennio 2015-2019.

Il dato emerge dal rapporto Istat 'Impatto dell'epidemia Covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente - primo trimestre 2020', redatto insieme all'Istituto superiore di sanità. Nel bimestre gennaio-febbraio 2020, quando il nuovo coronavirus non era ancora così diffuso, la mortalità in Valle d'Aosta è invece calata del 9,4 per cento rispetto alla media 2015-2019.

I decessi totali avvenuti tra il 20 febbraio e il 31 marzo sono passati da 160 (media 2015-2019) a 231 nel 2020, di cui 70 certificati per Covid-19 (il 30,3 per cento). A livello italiano l'incremento della mortalità a marzo è stato del 49,4 per cento. Tra le regioni si registrano valori maggiori rispetto alla Valle d'Aosta solo in Lombardia (+186,5 per cento), Emilia-Romagna (+70,1) e Trentino-Alto Adige (+65,2).

Tra le province spiccano, per incrementi a tre cifre, Bergamo (+568 per cento), Cremona (+391), Lodi (+370), Brescia (+290), Piacenza (+264), Parma (+208), Lecco (+174), Pavia (+133), Mantova (+122), Pesaro e Urbino (+120). Milano si ferma a un crescita del 92,6 per cento, Torino del 29,7 per cento (il Piemonte, nel suo complesso, al 47 per cento). I dati forniti dal rapporto riguardano, per la Valle d'Aosta, il 91,9 per cento dei comuni e il 91,2 per cento della popolazione residente (a livello nazionale, rispettivamente, l'86,9 e l'86,4 per cento). In Italia il 52,7 per cento dei casi (104.861) è di sesso femminile.

L'età media è di 62 anni e nelle fasce di età 0-9 anni, 60-69 e 70-79 anni si osserva un numero maggiore di casi di sesso maschile. Sopra i 90 anni le donne sono più del triplo rispetto agli uomini, probabilmente dovuto alla netta prevalenza del sesso femminile in questa fascia d'età. La letalità è più elevata nei maschi tranne che nell'intervallo 0-19 anni.

Nel 34,7 per cento dei casi segnalati "viene riportata - si legge nel rapporto - almeno una co-morbidità (una tra: patologie cardiovascolari, patologie respiratorie, diabete, deficit immunitari, patologie metaboliche, patologie oncologiche, obesità, patologie renali o altre patologie croniche)".

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