Il periodo di isolamento ha fatto emergere con maggiore forza il valore della musica per la vita delle persone, travalicando i muri e superando le distanze più ampie, ha creato ponti non solo tra orchestrali, tra band, tra amici ma anche tra amatori, musicisti e cantanti improvvisati sconosciuti tra di loro che si sono echeggiati da una parte all’altra del mondo, da un balcone a un altro rassicurandosi vicendevolmente sul loro essere vivi.
Per questo gli insegnanti della SFOM hanno attivato, in questi mesi, una variegata serie di modalità di lavoro su varie piattaforme di didattica a distanza, hanno scambiato video e audio, tentato, con le difficoltà legate alle connessioni lente che nei nostri territori sono ancora diffuse, di fare musica d’insieme per assicurare una vicinanza preziosa e dare continuità a un patto formativo stipulato a inizio d’anno.
Le attività concertistiche previste tra aprile e giugno che prevedevano oltre dodici concerti con ospiti internazionali come i Full Set, celebre gruppo di musica irlandese e il sassofonista jazz americano Jerry Weldon dovranno necessariamente slittare all’autunno, se le condizioni sanitarie lo permetteranno, in alcuni casi le produzioni dal vivo saranno trasformate in video musicali da diffondere sui canali social, senza far perdere ad alcuno i lavori impostati nei primi mesi dell’anno scolastico.
"La musica è un mondo potente, che ci fa comunicare, capire e crescere – precisa la Presidente della Fondazione Musicale – e non teme le distanze: riesce a raggiungerci con forza, anche attraverso un piccolo schermo. Alla SFOM siamo capaci di far fronte alle circostanze: stiamo cercando di imparare dall’emergenza, e di trasformarla in una opportunità per costruire un nuovo corredo di modalità didattiche e artistiche, che potranno arricchire la nostra offerta creativa e formativa".













