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ECONOMIA | 21 novembre 2019, 14:38

Il turismo traino di una timida ripresa economica in Valle d’Aosta, lo dice Bankitalia

Angelica Pagliarulo e Cristina Fabrizi

Angelica Pagliarulo e Cristina Fabrizi

Ci sono, pur con luci ed ombre, timidi segnali di ripresa nell’economia valdostana. E’ quanto certifica l’aggiornamento congiunturale della filiale valdostana della Banca d’Italia relativo agli ultimi sei/nove mesi del 2019. I dati son stati forniti nel corso di un incontro con gli organi di informazione dalla direttrice della filiale, Angelica Pagliarulo, e dalla ricercatrice Cristina Fabrizi.

“Nella prima parte dell’anno in corso il recupero dell’economia valdostana è proseguito per merito soprattutto dei servizi. Ha sinterizzato Angelica Pagliarulo – L’occupazione è ancora in crescita ma nell’industria l’attività si è indebolita così come è peggiorata la dinamica del credito alle imprese, mentre continuata la crescita del finanziamenti alle famiglie.”

L’indebolimento dell’attività produttiva ed il rallentamento del fatturato caratterizzano il settore industriale, particolarmente quello del metallo e della componentistica auto seguendo un trend che è nazionale ed europeo. Sono aumentati gli investimenti, mantenendosi sui livelli delle previsioni, ma per il 2020 si prevede un calo notevole. L’industria ha risentito negativamente della dinamica delle esportazioni  interrompendo la crescita dopo cinque semestri, ad eccezione che nel settore alimentare.

Nelle costruzioni i livelli produttivi restano bassi ma giungono i primi segnali di ripresa della spesa della Pubblica amministrazione per le opere pubbliche. Il mercato immobiliare vede aumentare le compravendite ma con prezzi in diminuzione. Nei servizi l’andamento congiunturale resta positivo.

Il turismo ha visto ancora crescere arrivi e presenze soprattutto nei mesi estivi e per l’aumento delle presenze soprattutto degli italiani. Le differenze tra alta e bassa stagione, pur restando presenti, tendono ad assottigliarsi.

Segno positivo anche per l’occupazione, specie per il lavoro autonomo in crescita del 3,3%: nel lavoro dipendente,+1,3%  aumentano le posizioni a tempo indeterminato e si mantiene stabile il tasso di disoccupazione in quanto oltre agli impieghi ed alle offerte di lavoro sono cresciuti anche coloro che lo cercano.

Nel credito, infine, si registra una flessione nei prestiti alle imprese per la debolezza delle domande sia delle grandi che delle piccole imprese. I prestiti alle famiglie, invece, hanno avuto un’accelerazione per l’aumento dei mutui immobiliari. Anche il risparmio delle famiglie cresce mentre quello delle imprese cala.

a. bo.

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