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CULTURA | 04 novembre 2019, 11:18

Cogne ha ricordato la Repubblica Partigiana istituita nel 1944

Estate 1944: partigiani e abitanti di Cogne (archivio Istituto Storico)

Estate 1944: partigiani e abitanti di Cogne (archivio Istituto Storico)

Tra il 7 luglio e il 2 novembre 1944, a Cogne in Valle d'Aosta, si costituì una Repubblica Partigiana, la più longeva delle zone libere in cui affluirono da molte parti civili, sfollati, forze partigiane, missioni della Resistenza italiana e missioni alleate; in poco tempo si arrivò a più di quattrocento presenze (Autonomi, Garibaldini, ex Alpini della SMALP, distaccamento GL ).

Venne inaugurata anche una amministrazione civile democratica, con un sindaco eletto dai capi-famiglia. Venne aperta una radio e pubblicato un giornale murale. Fu attrezzato un laboratorio per la riparazione di armi e la costruzione di nuove.Sabato 2 novembre 2019 alle ore 10, si è rinnovato a Cogne l'appuntamento tradizionalmente istituito da Giulio Dolchi, presso il monumento inaugurato da Giuseppe Ferdinando Cavagnet "Plik" nel 1964 al cimitero e dedicato ai caduti della banda Arturo Verraz con la deposizione di una corona e una breve lettura sulla battaglia di Cogne del 2 novembre 1944. Successivamente è stato portato un fiore nel cimitero alle tombe di Giuliano Calosci e  di Giorgio Elter.

 

A Cogne lavoravano anche centinaia di minatori sotto la direzione di Franz Elter, organizzatore della Resistenza. I minatori estraevano l'antracite necessaria al lavoro dello stabilimento siderurgico a ciclo integrale della Cogne di Aosta, passato dall'ottobre del 1943 sotto il controllo del Reich in quanto industria bellica.


La sussistenza venne organizzata in maniera capillare, sia con l'aiuto delle maestranze sia con l'aiuto della popolazione, senza la quale nulla sarebbe stato possibile.

I propositi di non belligeranza dei nazifascisti in Valle di Cogne, fanno sì che: « la Valle di Cogne diventa una delle zone più sicure di tutta la regione e si decide perciò di trasferirvi da Fénis, il 9 agosto, il Comando del sottosettore Alta e Media Valle… Per alcuni mesi Cogne sarà il centro del movimento partigiano valdostano. Parecchi giovani renitenti accorrono ad ingrossarvi le file e gli antifascisti aostani individuati dalla polizia vi trovano un sicuro rifugio… » (Roberto Nicco, La Resistenza in Valle d’Aosta, Ihr Isr VdA, Musumeci 1995).


Verso la fine di ottobre 1944, il comando centrale nazista ordina l'attacco in profondità di tutte le valli dell'arco alpino, da est a ovest, dal Friuli alla Valle d'Aosta, allo scopo di presidiare le zone e le vie di fuga. Il 2 novembre 1944 vi è dunque il primo attacco alle posizioni di Cogne con circa un migliaio di militi nazifascisti che vi salgono, ma vengono rintuzzati nella stretta gola de La Presa dai partigiani guidati da Joseph Cavagnet « Plik ».

Venne fatto saltare il ponte di Chevril, precedentemente minato. Si registrano vittime fra gli assalitori.

Nonostante la momentanea vittoria, il sotto Comando Zona partigiano retto da Mésard decide l’evacuazione, vista la mancanza di munizioni, «e con la certezza che il secondo attacco sarebbe stato fatale». Parte della popolazione civile di Cogne aveva già abbandonato le case dal mattino presto e una colonna di uomini, fra cui molti partigiani, e donne lasciò il 2 novembre notte Cogne per una lunga marcia nella neve e nei ghiacciai verso Tignes e Val d’Isère, dove arrivò fra il 5 e il 6 novembre 1944, condotti sani e salvi dal maggiore Cavagnet.

Il Comando di Mésard passò invece la galleria del Drinc, sulle alture di Pila per la costa di Aosta e di notte guadarono la Dora a Brissogne-Quart, salendo poi sino nell'alta Valpelline, dove acquartierarono. Anche molti civili passarono il Drinc, avviandosi in costa su Ivrea. Un terzo gruppo, ristretto, si portò nella neve alta su Champorcher e il Lac Miserin. Alcuni uomini di Cogne vennero arrestati e tre avviati alla deportazione per il lavoro nella zona di Linz.

Case vennero incendiate dalle Brigate Nere e parenti di partigiani vennero condotti prigionieri nella caserma Battisti di Aosta. Cogne, sotto un tallone di ferro, venne così rioccupata dai nazifascisti sino alla liberazione ad aprile 1945. 

red.

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