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CRONACA | 23 ottobre 2019, 08:00

Come i nostri cari defunti finiscono in cenere e fumo (VIDEO)

foto repertorio

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Nei giorni scorsi la Procura di Biella ha deciso di chiedere l’archiviazione della denuncia presentata dai famigliari di un vigile comasco, morto lo scorso anno e la cui cremazione è avvenuto al forno di Biella, travolto dall’orrore di «una lugubre catena di montaggio della morte a fini di lucro», con salme cremate insieme, ceneri mescolate e cadaveri distrutti per consentire al forno di funzionare a pieno regime, per incrementare i guadagni.

Secondo la Procura - che la scorsa estate aveva accolto le istanze di patteggiamento presentate da 8 imputati su 11 - è difficile, se non impossibile, riuscire a procedere all’analisi del dna contenuto in tutte le urne delle centinaia di famigliari che hanno presentato denuncia, da un lato a causa delle altissime temperature che potrebbero aver bruciato anche il dna, dall’altro comunque per il rischio di possibili contaminazioni.

Ma la moglie del vigile comasco non ci sta e, nei giorni scorsi, ha presentato - tramite l’avvocato Jacopo Maioli - formale opposizione alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero.

Tutto questo è stato oggetto di cronache giornalistiche e la cosa ha allarmato molti nostri lettori che hanno scritto alla redazione.

La cosa ha allarmato molti nostri lettori ma possono essere rassicurati. Se decidono di far cremare i propri cari defunti non avranno sorprese perché saranno trattati con assoluto rispetto e con modalità di cremazione tecnologicamente all’avanguardia. Di più, il servizio crematorio è svolto dall’Aps e quindi non opera a fine i lucro.

Da informazioni raccolte, ad Aosta vengono cremate, mediamente, cinque salme al giorno. La cremazione di ogni salma richiede circa 100 minuti ad una temperatura di 900/1000 gradi. In attesa della cremazione il feretro viene conservato in una cella frigo.

La cremazione avviene immettendo nel forno crematorio la bara con la salma. Il feretro viene spinto nella parte superiore dell’impianto. Defunto e la bara prendono rapidamente fuoco, e le cenere e le ossa calcificate cadranno nella parte inferiore del forno, dove giungerà a compimento la combustione. Dopo qualche ora, concluso il processo, i resti verranno spinti all’esterno dell’impianto, lungo una zona di raffreddamento dove le ceneri verranno raccolte e poste su un setaccio a vibrazione, che potrà eliminare le polveri più fini,  conservando solamente quei resti che andranno poi a subire l’ultimissima fase del trattamento.

Appena la bara brucia il corpo si asciuga per mezzo del calore, bruciano la pelle e i capelli, i muscoli si contraggono, e i tessuti molli verranno vaporizzati, mentre le ossa saranno calcificate dal calore.

Alla fine, il corpo viene ridotto in frammenti. Esso viene poi raccolto in un vassoio e lasciato raffreddare per qualche tempo. Spesso i resti contengono anche oggetti preziosi non consumati dal calore oppure viti, chiodi, cerniere o altre parti della bara. Inoltre, la miscela spesso contiene apparecchi dentali, oro dentale, viti chirurgiche, protesi. Questi oggetti vengono rimossi con l’aiuto di forti magneti. Tutti questi metalli vengono poi smaltiti secondo le. Dispositivi meccanici, pacemaker, in particolare, vengono rimossi in precedenza perché potrebbero esplodere a causa del calore.

Infine si arriva al momento della polverizzazione dove i frammenti di ossa secche vengono ulteriormente trasformati in sabbia fine di consistenza omogenea. Rimangono così le ceneri della salma  da raccogliere e sigillare all’interno di un’urna, che verrà poi consegnata ai parenti.

red. cro.

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