Sarà celebrato nel segno di “Lavoro, diritti, stato sociale la nostra Europa" il Primo Maggio da Cgil, Cisl, Savt e UIl per la Festa dei Lavoratori. La manifestazione nazionale si svolgerà a Bologna "a dimostrazione della volontà unitaria di creare un’Europa sociale".
Secondo i sindacati "L’Europa, infatti, costituisce per l’Italia, così come per la nostra Regione, una cornice di riferimento imprescindibile e soltanto una sinergia tra gli Stati può garantire la piena attuazione del 'Pilastro europeo dei diritti sociali', proclamato nel novembre del 2017 dai leaders dell'UE per affrontare i problemi che la società contemporanea ci propone.
Dal 23 al 26 maggio 2019 si terranno in tutta Europa le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo: abbiamo bisogno della “migliore Europa”, più sociale e più democratica e che rigetti tentazioni antieuropee.
CGIL, CISL, SAVT e UIL, "da sempre promotrici di un ruolo determinante della Confederazione europea dei sindacati - si legge in una nota sindacale unitaria - combattono per sostenere un modello di contrattazione europea che contrasti fenomeni antisociali ed antieconomici di dumping, fondati sull’abbassamento del costo di lavoro e sull’azzeramento delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori".
Anche per questi motivi, le Segreterie confederali hanno deciso di partecipare insieme ai Sindacati europei alla “Marcia per un’Europa più equa per i lavoratori” indetta a Bruxelles il 26 aprile prossimo.
Accanto al tema dell'Europa, a livello nazionale continueranno le rivendicazioni nei confronti del governo, che sono state avviate con i Direttivi Unitari, poi sfociate nella grande manifestazione del 9 febbraio 2019 a Roma e che proseguiranno con un fitto calendario di iniziative unitarie e di scioperi in programma a partire dalle prossime settimane.
In concreto, i sindacati rivendicano la necessità improrogabile che il Governo predisponga investimenti nell’Impresa 4.0, nella ricerca e nello sviluppo. L’obiettivo è "promuovere una crescita economica sostenibile ed un incremento qualitativo e quantitativo dell’occupazione, così come previsto dalla strategia di Lisbona.













