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CRONACA | 13 febbraio 2019, 08:45

Chiusa inchiesta e confermati sei indagati per la valanga che causò due morti a Chamolé

Soccorritori intervenuti sulla valanga di Chamolé

Soccorritori intervenuti sulla valanga di Chamolé

Dopo 10 mesi di indagini la procura di Aosta ha chiuso l'inchiesta sulla valanga che il 7 aprile, sul Colle di Chamolé, vicino a Pila, travolse uccidendoligli scialpinisti Roberto Bucci, 28 anni di Faenza, e Carlo Dall'Osso (52), istruttore Cai di Imola. I due erano in un'escursione programmata del corso avanzato di scialpinismo della scuola Cai 'Pietramora' (delle sezioni di Cesena, Faenza, Forlì, Imola, Ravenna e Rimini).

Per disastro e omicidio colposi sono indagati gli istruttori Cai Vittorio Lega (48), di Imola (Bologna) - istruttore nazionale Cai di sci alpinismo di Faenza e direttore del corso - Leopoldo Grilli (44), di Imola, Alberto Assirelli (50), di Ravenna, Paola Marabini (57), di Faenza (Ravenna), Giacomo Lippera (46), di Chiaravalle (Ancona), e Matteo Manuelli (43), di Imola, questi ultimi due travolti e feriti. L'attraversamento del colle è stato secondo gli inquirenti un fatto "commesso con negligenza, imprudenza e imperizia" perché il percorso era "rischioso a causa delle presenza di pendii esposti al rischio valanghe".

Per la procura, gli istruttori avevano "condotto un gruppo di venuto persone sul pendio anziché di quattro o cinque al massimo", scegliendo "un orario di partenza non adeguato in relazione alla tipologia di percorso ed al bollettino valanghe". Infine avevano "omesso di assumere adeguate informazioni sul percorso contattando professionisti esperti del luogo".

Gli istruttori, sempre secondo gli inquirenti, avevano condotto il gruppo "in cima al Colle Chamolé (quota 2.620 metri circa) ed attraversandolo in corrispondenza di una placca a vento" avevano provocato "il distacco di una valanga avente un fronte di circa 200 metri ed una lunghezza di circa 570 metri lineari", la quale "si scollava" dalla sommità del colle e "coinvolgeva l'intero pendio", investendo cinque scialpinisti.

Le indagini del Soccorso alpino della guardia di finanza di Entrèves sono state coordinate dal pm Eugenia Menichetti.

red. cro.

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