I casi sono due: o il sistema elettronico che calcola le tariffe autostradali sul sito ufficiale di Autostrade per l'Italia è impazzito, oppure il costo dell'A5 è realmente, assolutamente spropositato nel conteggio delle lunghe distanze. Probabilmente è vera la prima: sul sito www.autostrade.it con un semplice click si possono facilmente calcolare i pedaggi, per scoprire ad esempio che la tratta Genova urbana-Nus lunga poco più di 215 chilometri costa 22,60 euro. Andare invece dal casello di Genova urbana a quello di Aosta urbana (quello all'altezza della discarica, distanza 223 chilometri) costa 35,90 euro, ovvero 13,30 euro in più per soli otto chilometri.
Altro esempio: da Quincinetto a Bologna (333,5 chilometri) la tariffa è di 29,90 euro. Ma se a Bologna ci andiamo partendo dal casello di Aosta urbana (381 chilometri) il costo sale a 63,10 euro: 27,20 euro in più per meno di 48 chilometri.
Qualcuno 'che conta' alzi la voce per sapere se queste tariffe così come rilevate sul sito di Autostrade sono farlocche o reali, perchè in ogni caso c'è qualcosa che non va.
Il 5 dicembre 2017 Filippo Gérard, presidente dell'Adava ovvero degli albergatori vadostani, affermava: “Riteniamo del tutto inaccettabile un ulteriore aumento delle tariffe del tratto autostradale valdostano già noto nelle classifiche nazionali per il rapporto costo/chilometro più caro d’Italia”. Il commento era riferito alla richiesta da parte della Rav, la società che gestisce il tratto autostradale Aosta Ovest – Courmayeur, di chiedere un aumento del 14% del pedaggio. Da allora ad oggi però Gérard è stato nominiato consigliere della stessa Rav e nulla ha detto sul rincaro del 6,32% applicato alla tariffa della 'sua' autostrada da martedì 1 gennaio.