Potranno essere le videocamere comunali di sorveglianza, che hanno ripreso almeno parte della scena, a chiarire le eventuali responsabilità di qualcuno per la morte di Rachid Oussalam, marocchino di 50 residente a Charvensod, morto verso l'1 di domenica 23 settembre durante una rissa. Tutto è accaduto di fronte al locale dove fino a pochi minuti prima la vittima aveva bevuto insieme a Remo Quendoz, 46 anni, anch'egli di Charvensod: si conoscevano anche perchè quasi vicini di casa, quando la lite è iniziata nel bar 'Locanda da Mami' in centro paese erano entrambi ubriachi; ora i carabinieri del Nucleo radiomobile di Aosta stanno cercando di capire, fra testimonianze e immagini registrate, se alla collutazione abbiano partecipato anche altre persone, come sembrerebbe probabile.
Il fascicolo d'inchiesta è stato assegnate al pm Francesco Pizzato e anche oggi saranno sentiti avventori del locale.
In base a una prima ricostruzione dell'accaduto, Oussalam sarebbe uscito per primo dal bar dopo uno scambio di insulti e minacce tra lui e Quendoz che lo avrebbe raggiunto poco dopo, dalle parole alle mani e forse anche qualcosa di più: sul posto sono stati rinvenuti e repertati dai carabinieri cocci di vetro forse utilizzati dai due contendenti. Di certo Quendoz avrebbe sferrato pugni a Oussalam, che sarebbe poi caduto vicino alla ringhiera che corre lungo la strada, sbattendo violentemente il capo forse contro un cordolo in pietra. Se sia stato spinto da Quendoz o da altre persone, saranno le indagini a chiarirlo. Il reato che si profila, in caso di colpo o spinta volontaria, è quello di omicidio preterintenzionale. Rachid Oussalam era conosciuto come una persona tranquilla, sposato da anni e padre di tre figli.