Nei giorni scorsi nella città natale di Reggio Calabria ho soggiornato nella casa paterna, rivisitato luoghi antichi e ripercorso lo splendido lungomare un balcone sulla Sicilia. Ho riannodato legami affettivi, rinverdito anni andati, un cammino familiare, relazioni, amicizie, radici queste poi ramificate.
Nella” mia cameretta” ho rinvenuto alcuni ricordi conservati a futura memoria, così la tessera di universitario cattolico che richiama un attivo impegno giovanile nel sociale. Era il tempo ( anni 50’) della ricostruzione del Paese, il richiamo istituzionale per dare forza alla democrazia, al progresso senza avventure.
Quindi resoconti giornalistici della partecipazione quale oratore nazionale della DC al dibattito per l’emancipazione ed il regionalismo. Una lettera del prof. Parrillo che mi segnala a Roma (1960) per un corso di specializzazione post laurea sui problemi dello sviluppo economico, da qui poi l’assunzione presso l’ENI a Milano, il mio sradicamento dal Sud, il coinvolgimento nel Nord in diversi contesti a sostegno del miracolo economico.
Un invito del prof. Amato Bethet per una conferenza in Valle d’Aosta volta ad analizzare gli strumenti per favorire l’integrazione dei nuovi arrivati. Una delibera della Giunta Regionale della Valle d’Aosta del 12 ottobre 1966 che mi affida l’incarico di redigere uno studio monografico sulle attività economiche ed il movimento della popolazione.
Poi convincimenti di Berthet e del Vescovo Blachet per assumere la residenza ad Aosta ed impegnarmi nella formazione dei giovani valdostani, per educarli all’Autonomia trasmettendo formazione economica (da qui il fatale abbraccio con le alte cime valdostane). Una lettera di Giuditta Norat che mi “prepara” ad affrontare gli ostacoli che mi avrebbero frapposto nell’inserimento ambientale (ognuno nella vita deve portare la sua Croce).
Ho trovato scritti critici per avere interrotto un promettente percorso scegliendo un contesto sociale e politico limitato che avrebbe pregiudicato anche la carriera professionale. La terra natale ti ricorda da dove vieni, quella è la memoria! La memoria è potente quando si collega al presente e proietta un vissuto che hai onorato con scelte che ti permettono (avanti negli anni) di poter camminare a fronte alta.
Papa Giovanni ha detto: “Se incontri un uomo non chiedergli da dove viene ma dove va, i suoi progetti e le realizzazioni”.