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CRONACA | 16 febbraio 2018, 20:48

Sentenza Bccv, per il gup era Bruno Milanesio il 'consigliere' di Ego Perron

Bruno Milanesio

Bruno Milanesio

Pare essere il geometra ed ex assessore ed esponente del Psi valdostano Bruno Milanesio, l'interlocutore privilegiato al quale l'ex assessore regionale alle Finanze, Ego Perron, si rivolgeva per chiedere consigli su alcune iniziative. E' quanto emerge nelle 55 pagine delle motivazioni della sentenza di condanna per induzione indebita di Ego Perron, ex assessore regionale alle Finanze, Marco Linty e Martino Cossard, rispettivamente presidente e consigliere della Bccv, depositate lo scorso 7 febbraio dal gup Davide Paladino e ora disponibili in quanto atto pubblico.

In una telefonata con Bruno Milanesio, Ego Perron "rivendicava l'elezione del Cda della Bccv come una propria vittoria personale, vantando il proprio attivo e proficuo coinvolgimento nella rielezione dei membri del vecchio Cda, tra cui Linty e Cossard".

La conversazione, inutilizzabile nel processo perché ottenuta dalla Dda di Torino nell'ambito di un altro procedimento, è comunque stata oggetto della testimonianza resa al pm Luca Ceccanti dallo stesso Milanesio, "politico di vecchia data, legato da rapporti di amicizia con Perron", spiega il gup. Nella medesima telefonata Milanesio "si complimentava" con l'allora assessore al Bilancio "per aver ottenuto la riconferma di gran parte del Cda uscente", con "esclusione di Viérin (Dino ndr)".

"Era risaputo - ha detto Milanesio al pm - che per le elezioni del Cda alla Bccv si contrapponevano il gruppo Viérin e il gruppo dell'Uv 'Rollandiniana'. Linty era sostenuto dalla parte di Rollandin e sicuramente Perron aveva interesse politico a che prevalesse Linty e tutti quelli legati alla sua parte. Mi viene chiesto se, prima delle elezioni, Perron mi avesse detto che avrebbe fatto campagna elettorale a favore di Linty o se, comunque, lo avrebbe sostenuto e io rispondo che non mi sembra che me lo abbia detto. Lui sicuramente puntava alla riconferma del gruppo precedente e in particolare di Linty, che era presidente".

Secondo Milanesio il fatto che Perron "fosse assessore alle finanze lo portava fisiologicamente a interessarsi alla questione" dell'esito delle elezioni per il cda della banca, "ma ribadisco che lui manifestava un interesse solo politico a che i membri del cda fossero vicini al suo gruppo". In questo senso Perron, ha detto Milanesio, "aveva fatto 'campagna elettorale' per Linty e quel gruppo, in ogni caso per la lista degli uscenti".

red. cro. ansa-rava

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