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POLITICA | 26 febbraio 2017, 19:15

Festa Valle d'Aosta, appello corale all'unità dei valdostani

La giornalista Daria Bignardi, da anni assidua frequentatrice di Gressoney-Saint-Jean, e Marco Magnifico, Vicepresidente del Fondo per l'Ambiente Italiano da sempre appassionato della Valle e di Courmayeur, sono stati insigniti del titolo di Amis de la Vallée d'Aoste. Il titolo di Chevalier de l'Autonomie è stato invece assegnato al centravanti del Chievo Verona, Sergio Pellissier e all'allevatore Germano Henriet

Da sn Andrea Rosset, Marco Magnifico, Augusto Rollandin, Germano Henriet e Franco Manes

Da sn Andrea Rosset, Marco Magnifico, Augusto Rollandin, Germano Henriet e Franco Manes

"Le lacerazioni all'interno del Consiglio Valle in questo momento difficile sono evidenti, ma credo che la politica abbia il compito e il dovere morale di concentrarsi sui problemi della comunità superando le divisioni e i personalismi".

Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Andrea Rosset (nella foto a lato) , intervenendo oggi alla cerimonia per il 71esimo anniversario dell'Autonomia e per il 69esimo anniversario dello Statuto speciale. "La democrazia - ha aggiunto - si compie nella capacità di promuovere un dibattito reale tra sensibilità diverse, che si riconoscono comunque in un reciproco rispetto e dovere di ascolto. Un rispetto e un ascolto che, attraverso una mediazione, trovano delle sintesi per risolvere i problemi, per rispondere alle attese dei cittadini, per approvare delle leggi giuste". "Ritroviamo quindi lo spirito dei padri fondatori della nostra Autonomia - ha concluso Rosset - per riscoprire quella capacità di costruire, di essere propositivi e positivi".

E Franco Manes, presidente del Celva Cpel (foto in basso) ha chiesto a i valdostani "di rinnovare la propria disponibilità ad essere coinvolti nell'edificazione della nostra comunità e di farsene i mastri realizzatori, così come chiediamo alla politica di dargliene l'opportunità".

"E' un impegno - ha aggiunto Manes - in cui devono essere necessariamente coinvolti i giovani, ai quali trasmettere valori di attaccamento, coerenza, lealtà e senso civico, per partecipare alla costruzione di una Valle d'Aosta più forte, concreta e solidale". "È dalla grande bellezza della Valle, fatta di patrimonio materiale e immateriale - ha concluso il presidente del Celva - che dobbiamo continuare a trarre la forza di lavorare insieme, per offrire il migliore futuro possibile alla nostra amata Petite Patrie".

Il Presidente della Giunta, Augusto Rollandin, ha invece ricordato che "L'autonomia valdostana, per resistere al processo, già̀ in atto, di annullamento dei particolarismi e delle autonomie dei popoli, necessita di grande compattezza". Per Rollandin "l'agire politico stesso, perché sia efficace, non può̀ prescindere da unitàe governabilità. Le istituzioni valdostane hanno bisogno, oggi, della collaborazione di tutte le forze politiche per produrre risultati tangibili e per dare ai cittadini le risposte che, nella situazione attuale, risultano particolarmente urgenti, per far fronte a una realtà̀ sociale ed economica che negli ultimi dieci anni è completamente mutata".

Insigniti gli Amis e i Chevaliers de l'Autonomie

In occasione della Festa della Valle d'Aosta sono state consegnate anche quest'anno le onorificenze a due valdostani che si sono distinti per aver portato alto il nome della Petite Patrie e ad altrettante personalità che frequentano assiduamente la Valle.La giornalista Daria Bignardi, direttrice di Raitre e da anni assidua frequentatrice di Gressoney-Saint-Jean, e Marco Magnifico, Vicepresidente del Fondo per l'Ambiente Italiano da sempre appassionato della Valle e di Courmayeur, sono stati insigniti del titolo di Amis de la Vallée d'Aoste. Il titolo di Chevalier de l'Autonomie è stato invece assegnato al centravanti del Chievo Verona, Sergio Pellissier, autore di oltre 100 gol in serie A, e all'allevatore Germano Henriet, per le sue importanti iniziative imprenditoriali nel mondo agropastorale. Bignardi e Pellissier, per impegni di lavoro (oggi il calciatore valdostano era in campo alle 15) non hanno potuto partecipare alla cerimonia, ma hanno inviato messaggi di saluto e ringraziamento.

 

Daria Bignardi

Nata a Ferrara nel 1961, è giornalista professionista dal 1989, conduttrice, autrice scrittrice.
Dal 1992 al 2002 è redattrice e conduttrice di vari programmi per la Rai e per altre emittenti televisive: Milano, Italia di Rai3, Punto e a Capo di Rai 2, A Tutto Volume, Corto Circuito e Grande Fratello di Canale 5, Tempi Moderni e Lando di Italia Uno.
Nel 1995 intraprende la conduzione del programma radiofonico di libri La mezz’ora Daria su Radio Deejay. Con i suoi programmi ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il Premio Flaiano, il Premiolino, l’Oscar della Tv, il Telegatto, l’Oscar del Riformista.
Nel 2002 è Direttrice del mensile Donna (gruppo Rusconi Hachette), incarico che svolge fino al 2004.
Tra il 2005 e il 2015 è ideatrice, autrice e conduttrice del talk‐show Le Invasioni Barbariche in onda su La 7, con l’intervallo di una stagione, nel 2009, durante il quale scrive e conduce il programma di Rai 2 L’Era Glaciale.
Dal 1990 ha collaborato con le testate Panorama, Chorus, Il Giornale, La Stampa, Sette, Anna, Donna Moderna, Photo, Max, L’Osservatore Romano, Rolling Stone e Vanity Fair.

Ha insegnato Pratiche di Storytelling agli studenti del Dipartimento di Filologia Classica e di Italianistica della Scuola di Lettere dell’Università di Bologna.
È autrice di cinque romanzi, editi da Mondadori, tradotti in undici paesi. (Premi: Elsa Morante, Rapallo, Città di Padova).
Da marzo 2016 è Direttrice di Rai3, con contratto a tempo determinato di durata triennale.
Daria Bignardi frequenta la nostra regione e in particolare Gressoney-Saint-Jean, dalla metà degli anni ‘90. Soggiorna per vacanza nella nostra località durante vari periodi dell’anno e ha dedicato parte del suo tempo libero a iniziative culturali del nostro Comune, sia con interviste ad altre personalità letterarie e dello spettacolo, sia presentando propri lavori letterari, sempre con grande disponibilità e generosità.

Marco Magnifico

E' nato a Como il 29 ottobre 1954. È Vice Presidente Esecutivo e membro del Comitato Esecutivo del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.
Laureato in lettere con indirizzo Storico Artistico all’Università di Pavia, Magnifico (nella foto con l'assessore regionale all'Istruzione, Emily Rini) si è quindi specializzato in Storia dell’Arte presso l’Università di Firenze vincendo, in seguito, una borsa di studio di un anno presso la fiorentina Fondazione Roberto Longhi.
Per quasi quattro anni ha lavorato, in qualità di esperto di dipinti antichi, alla casa d’aste inglese Sotheby’s; prima presso la sede di Londra, quindi in Italia.
Ha partecipato, come membro del Comitato Scientifico, a numerose mostre d’arte antica, curandone in parte i cataloghi (Zenale e Leonardo, tradizione e rinnovamento nella pittura lombarda – Milano – Museo Poldi Pezzoli, 1982; Francesco Cairo – Varese – Musei Civici, 1983; I Campi – Cremona – 1985); per il FAI ha organizzato nel 1987 la grande mostra Vedute Italiane del ‘700 in collezioni private italiane (Venezia – Museo S. Apolllonia; Milano – Palazzo Reale) curando i settori veneto e romano del catalogo critico.

Co-autore delle principali pubblicazioni del FAI, tra le quali Il Libro del FAI, che illustra e descrive in dettaglio le proprietà della Fondazione, narrandone la rispettiva storia.
Da gennaio 2010 ha assunto la carica di Vice Presidente Esecutivo del FAI ed è responsabile delle relazioni culturali con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Enti, Associazioni private e pubbliche italiane e straniere, dei restauri e della conservazione degli oggetti mobili e delle collezioni di proprietà della Fondazione, dell’attività editoriale, delle istruttorie per le proposte di acquisizione rivolte alla Fondazione e della comunicazione istituzionale. Dal 2015 è membro del Comitato Esecutivo della fondazione.
Collabora da diversi anni alla rubrica sul Giornale dell’Arte, Magnifica Italia.
È spesso ospite di trasmissioni televisive che si occupano di tematiche relative alla cultura, e ha una collaborazione fissa con il Telegiornale satirico Striscia la Notizia sempre per tematiche relative ai Beni Culturali.
L’amore della sua famiglia per Courmayeur inizia durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i Magnifico vi si rifugiano in quanto sfollati. Qui costruiscono una villa in stile valdostano, nel rispetto delle tradizione e della comunità locale.
Grande appassionato di montagna, ha percorso tutti i tracciati delle Alte Vie e visitato numerosi rifugi.
Il suo rapporto con la Valle d’Aosta non è solo affettivo ma anche professionale: In una recente intervista ha dichiarato: Negli ultimi dieci anni la Valle d’Aosta ha messo a segno tre grandi colpi che hanno “svecchiato” l’immagine della regione: il Forte di Bard, la funivia Skyway del Monte Bianco e l’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans.

Sergio Pellissier

E nato ad Aosta il 12 aprile 1979. Sposato con Micaela, è papà di tre bambini.
Originario di Fénis, è uno dei quattro calciatori valdostani che hanno giocato in Serie A. Come lui, hanno calcato i campi del massimo campionato italiano, Lelio Antoniotti, Giorgio Dal Monte e, più recentemente, Paolo De Ceglie.
Capitano del Chievo Verona, con la maglia clivense, detiene il record di presenze in Serie A, nonché in tutte le competizioni (466); dei gialloblù è inoltre il primatista per numero di gol nella massima serie (con 103 reti in 409 presenze) e il secondo in
assoluto dopo Bruno Vantini (159 reti segnate però interamente nelle categorie dilettantistiche).
Attaccante che agisce principalmente da seconda punta, tra le sue caratteristiche spiccano - oltre allo stacco aereo - la rapidità, il senso del goal e l'abilità negli inserimenti.
Cresce nel Torino con cui esordisce in Serie B il 9 marzo 1997 in occasione della sconfitta esterna con la Salernitana. Nel 1998, con la maglia granata, vince il prestigioso Torneo di Viareggio segnando un gol in finale. Senza aver totalizzato altre presenze in campionato, ma solamente un'altra in Coppa Italia, nella stagione 1998-1999 passa al Varese in Serie C1 dove in due anni segna 9 reti in 53 partite, contribuendo alla conquista dei play-off nel 1999-2000. La stagione successiva viene acquistato dal Chievo, che lo presta alla SPAL, dove in due annate in terza serie realizza 17 reti in 44 gare.
Dalla stagione 2002-03 entra stabilmente nella rosa del Chievo, esordendo in Coppa UEFA contro la Stella Rossa Belgrado e segnando il primo gol in A. Nella stagione 2006-07 ha inoltre modo di debuttare in Champions League contro il Levski Sofia. Al termine dell'annata vive, anche, l'unica retrocessione in serie cadetta dei veneti: nel 2007-08 contribuisce, da capitano, con 22 reti all'immediata risalita. Il 5 aprile 2009 è autore della prima tripletta nel massimo campionato, regalando al Chievo un punto sul campo della Juventus. Il 2 febbraio 2012 marca invece la 100ª rete con la squadra, andando a segno contro il Novara: il 26 agosto seguente festeggia invece le 300 presenze in A, con una rete al Bologna. In Chievo-Napoli del 1º febbraio 2015 raggiunge le 90 marcature in Campionato, eguagliando Zola e Van Basten: 14 settimane più tardi si sblocca nel derby veronese, realizzando un rigore che vale il pareggio. L'11 dicembre 2016, segnando un gol nella vittoria per 2-0 sul Palermo, risulta il primo valdostano a realizzare 100 reti nella massima divisione.
Nel 2009 viene chiamato in azzurro da Marcello Lippi, segnando un gol all'Irlanda del Nord: ad oggi rimane la sua unica apparizione in Nazionale.

Germano Henriet

Dès son adolescence, il a travaillé avec passion dans une petite société d’élevage, avant d’obtenir son permis de conduire pour poids lourds, vers l’âge de vingt ans, et de devenir chauffeur dans plusieurs entreprises valdôtaines, acquérant ainsi une vaste expérience.
Mais son rêve restait de devenir entrepreneur : un rêve devenu réalité, car après avoir commencé à travailler avec un esprit nouveau, il concrétise la deuxième étape de son long parcours professionnel en l’espace de quelques années, en relevant une petite entreprise de fabrication de béton.
Le temps passe et à l’aube de son cinquantième anniversaire, Germano Henriet est à un tournant de sa vie : il peut continuer dans le domaine où il baigne depuis des années, avec son entreprise, ou écouter l’appel de son âme valdôtain et faire son
retour à la terre ! Il opte pour cette dernière solution et, quelques années plus tard, crée une société d’élevage (Verney) qui sera le berceau de nombreuses Reines.
Mais Germano Henriet est aussi à l’origine d’innombrables interventions et améliorations de terrains entre Buthier, à Gignod, et la pointe Chaligne : par ailleurs, c’est notamment à lui que l’on doit la transformation d’un ancien alpage en refuge de haute montagne.
Il est un homme profondément attaché non seulement à son terroir, mais aussi au développement des valeurs authentiques de l’autonomie et à la solidarité typique des gens de montagne et fier d’être valdôtain.
Curriculum Vitae
Il naît à Gignod le 10 avril 1937 et grandit au hameau de Buthier dans une famille d’agriculteurs et d’éleveurs.
Dès son adolescence, il s’occupe d’élevage, ainsi que de commerce de bovins et d’ovins.
En 1957, après avoir obtenu son permis de conduire pour poids lourds pendant son service militaire, il travaille comme chauffeur dans des entreprises du bâtiment.
En juin 1963, il se marie avec Romilda Truc.
En 1965, il achète ses premiers véhicules et s’occupe de transport pour le compte de tiers, ainsi que de travaux de terrassement.
En 1970, il relève avec son épouse l’entreprise de M. De Michelis, son employeur, et en quelques années, arrive à doubler la production, puis crée sa propre société, la
Henriet Germano & C. S.n.C., active en Vallée d’Aoste dans les domaines de la fourniture de matériaux inertes, de la construction, des travaux de terrassement et des démolitions, de même que des ouvrages civils et routiers.
En 1977, il construit également une installation pour la fabrication et la fourniture de béton.
Mais sa passion pour l’élevage ne l’abandonne jamais et il revient à ce secteur dans les années 1980, et quelques années plus tard, en 1996, crée l’exploitation agricole Verney dont les vaches ont, depuis cette époque, toujours participé à la finale de la Bataille de Reines. Elle parvient même à compter 11 finalistes lors d’une même édition et s’adjuge la finale de première catégorie de la 51e édition.
Germano Henriet réalise par ailleurs différents ouvrages de restructuration et de construction de nouveaux bâtiments ruraux dans les communes de Gignod, de Gressan et de Quart.
Mais il est aussi à l’origine d’innombrables interventions et améliorations de terrains entre Buthier et Chaligne, dans la commune de Gignod (installations d’arrosage, remise en état et rénovation d’alpages et d’étables, assainissement de terrains). C’est notamment à lui que l’on doit la transformation d’un ancien alpage en refuge de haute montagne, le refuge Chaligne.
Ces dernières années, il a achevé les travaux d’agrandissement et de réhabilitation du camping dont il est propriétaire dans la Commune de Quart.

red. cro

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