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FEDE E RELIGIONI | 28 maggio 2016, 09:30

Come pane spezzato

Come pane spezzato

«Gesù si è spezzato, si spezza per noi. E ci chiede di darci, di spezzarci per gli altri». Lo ha detto Papa Francesco durante la messa presieduta nel tardo pomeriggio di giovedì 26 maggio, solennità del Corpo e sangue di Cristo, sul sagrato della basilica di San Giovanni in Laterano.

La tradizionale celebrazione ha preceduto, come di consueto, la processione che si è snodata lungo via Merulana per raggiungere la basilica di Santa Maria Maggiore, dove il Pontefice ha impartito la benedizione eucaristica ai numerosi presenti.All’omelia Francesco ha messo l’accento sul gesto compiuto da Gesù durante l’ultima cena, accostandolo a quello analogo compiuto con i cinque pani e i due pesci per sfamare la folla che lo seguiva.

«I pezzi di pane, spezzati dalle mani sante e venerabili del Signore — ha osservato in proposito — passano nelle povere mani dei discepoli, i quali li distribuiscono alla gente. Anche questo è “fare” con Gesù, è “dare da mangiare” insieme con lui». Per il Papa «è chiaro che questo miracolo non vuole soltanto saziare la fame di un giorno, ma è segno di ciò che Cristo intende compiere per la salvezza di tutta l’umanità».

E tuttavia «bisogna sempre passare attraverso quei due piccoli gesti: offrire i pochi pani e pesci che abbiamo; ricevere il pane spezzato dalle mani di Gesù e distribuirlo a tutti». In questo senso il gesto di «spezzare il pane» rappresenta «l’icona, il segno di riconoscimento di Cristo e dei cristiani». E l’Eucaristia diventa così «il centro e la forma della vita della Chiesa». Da qui deriva la missione di ogni credente, chiamato a seguire le orme dei tanti santi «famosi o anonimi» che «hanno “spezzato” sé stessi, la propria vita, per “dare da mangiare” ai fratelli».

Francesco ha rivolto un pensiero particolare alle mamme e ai papà che «insieme con il pane quotidiano, tagliato sulla mensa di casa, hanno spezzato il loro cuore per far crescere i figli», senza dimenticare coloro che «come cittadini responsabili, hanno spezzato la propria vita per difendere la dignità di tutti, specialmente dei più poveri, emarginati e discriminati». Dove hanno trovato la forza per fare questo? Proprio nell’Eucaristia, che racchiude in sé la «potenza d’amore del Signore risorto».

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