Il gioco è semplice. Logorare la giunta Rollandin votandogli contro nelle votazioni segrete che riguardano argomenti di scarsa rilevanza politica. E’ lo sport preferito di alcuni consiglieri di maggioranza che dalla vita hanno avuto più di quanto si meritavano e che per tanti anni hanno brillato di luce riflessa perché illuminati proprio da Augusto Rollandin che se li è inventati consentendogli così di vivere alla grande. Sicuramente al di sopra delle loro possibilità professionali e economiche. Ma ora voglio emanciparsi. Così fanno i franchi tiratori in attesa di costituire un gruppo proprio misto e diventare così l’ago della bilancia e vendersi al miglior offerente. Come dire che la luna decidesse un giorno di uscire dall’orbita solare.
Ma questi logoristi, codardi e opportunisti non hanno il coraggio né la dignità di esprimere pubblicamente le loro perplessità sugli atti della Giunta. Al bar sono leoni; in Consiglio sono conigli (con tutto rispetto per i conigli). Per questo quando vi sono votazioni di rilevanza politica si accodano e votano a favore come è avvenuto ieri sera sulla mozione che chiedeva il cambio dei vertici della Casinò de la Vallée spa. Poco prima il bel nullafacente e mangia pagnotte a tradimento ha votato con l’opposizione sulle questioni relative gli enti locali. Questioni di carattere istituzionale che poco interessano alla comunità. E’ chiaro che se il filibustiere avesse votato con l’opposizione la mozione per l’azzeramento dei vertici della casa da gioco la Giunta avrebbe dovuto dimettersi e lui, il bel tomo, avrebbe rischiato di perdere quello troppo che ha per le sue capacità. C’è da chiedersi come fa un’opposizione credibile contare sul contributo dei logoristi, codardi opportunisti a pensare di diventare alternativa politica alla maggioranza.
Se i 17 consiglieri di opposizione di oggi diventano 18 o 19 domani la situazione resterà immutata rispetto all'attuale. L’opposizione non può contare sui Mastella o sui Scillipoti chez nous. Se la pensa così allora vuol dire che il suo progetto è di carattere personale. Ovvero lotta dura contro un uomo: contro Rollandin. Ma questo non è un progetto politico Per la Valle d’Aosta.
Da tempo tutte le questioni politiche assumono il carattere referendario del pro o contro Rollandin. Oggi ci sono sottoli trame per dimostrare che le responsabilità di tutti i mali della Valle d’Aosta sono di Rollandin, del suo decisionismo della sua autorevolezza e creare le condizioni per sfiduciarlo. Ma è inevitabile, qualora l’operazione riuscisse, che domani l’oggetto del referendum sarà un altro politico; sarà il futuro presidente della Giunta. Per questo sono da apprezzare le parole di Luigi Bertschy, capogruppo dell’Uvp, quando ha invitato tutti a lavorare e a confrontarsi per il bene della comunità tutta e non per il proprio orticello partitico e personale.
Potranno mai i logoristi codardi opportunisti avere uno scatto di dignità?




