Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha espresso parere favorevole nei confronti della legge regionale n. 14/2019 Disposizioni urgenti per il reclutamento di segretari degli enti locali della Valle d'Aosta.
Si tratta di un provvedimento importante perché garantisce ai nostri comuni ed ai nostri sindaci possono avere a disposizione figure professionali che certificano l’attività amministrativa. Nei giorni scorsi sono state avviate le procedure per il corso-concorso che porterà alla copertura dei posti vacanti dei posti da Segretario nei Comuni e nelle Unités.
Si tratta di un importante risultato condotto in porto per la caparbietà e la capacità dell'ammiraglia Enrica Zublena, Presidente Agenzia dei Segretari, nonché sindaca di Saint Marcel, che con il sostegno del Cepl e del presidente Franco Manes, ha tenuto il vento a poppa nonostante i marosi che incotrava tra i politichini regionali. Infatti in Consiglio Valle la legge è stata approvata a con i 20 voti della maggioranza e di Adu; i 4 grullini si sono astenuti; tutti gli altri: Lega, Mouv' e GM hanno votato contro. Ora la legge indispensabile per il corretto funzionamento delle Amministrazioni comunali è operativa.
“Con il via libera del Governo nazionale – ha commentato Antonio Fosson, presidente della Regione - si completa l’iter intrapreso dalla Giunta regionale per dare maggiore sostegno amministrativo e organizzativo ai nostri Comuni, che, mi piace ricordare, sono la vera ossatura del nostro sistema delle autonomie locali, e sui quali stiamo investendo”.
Se l’approvazione della legge soddisfa Fosson lascia però con un palmo di naso qualche nostro politichino che di giorno dava l’impressione si sostenere la proposta di legge e di notte ci metteva le ganasce. Qualche altro politichino che faceva voti perché la legge regionale venisse impugnata dal Governo centrale è rimasto a bocca asciutta. Per non parlare di chi nell’apparato burocratico regionale ha tentano fino all’ultimo di fare deragliare il disegno di legge.