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CISL VdA | 26 aprile 2019, 15:00

Cisl VdA in marcia per un’Europa più equa

Giorgio Piacentini e Jean Dondeynaz

Giorgio Piacentini e Jean Dondeynaz

Una delegazione della Cisl Valle d’Aosta, guidata dal Segretario Jean Dondeynaz, ha partecipato venerdì 26 aprile a Bruxelles ad una marcia per un’Europa più equa per i lavoratori. Oltre 8000 persone, di cui 500 provenienti dall’Italia, in rappresentanza di Cisl, Cgil  e Uil, facenti parte della CES, la Confederazione europea dei sindacati, hanno preso parte a questo appuntamento.

Il corteo è partito da Place du Luxembourg, su cui  si affaccia la sede del Parlamento europeo, si è snodato per le vie della città fino a giungere a Avenue d’Auderghem dove, nei pressi dei palazzi della Commissione e del Consiglio europeo, si sono tenuti i comizi dei leader sindacali.

"L’Europa politica, sociale e contrattuale è oggi l'unico sbocco per orientare in senso progressivo le grandi transizioni in atto, per stabilizzare e pacificare il contesto  internazionale e garantire alle persone che lavorano dignità, tutele e diritti. C’è un  cammino da far ripartire, un percorso verso l’integrazione da rinvigorire, a cominciare dalle elezioni di maggio”. Lo ha detto Luigi Sbarra, Segretario generale ag-giunto del sindacato di via Po, intervenendo a Bruxelles in rappresentanza di Cgil  Cisl e Uil in occasione della “Marcia per un’Europa più equa per i lavoratori”, organizzata dalla Confederazione europea dei sindacati (Ces).

“Le grandi dinamiche mondiali in atto, l’incalzante globalizzazione, le crescenti spinte centrifughe sulla società, ci chiamano alla costruzione di un’Unione forte, rappresentativa, integrata, pienamente e compiutamente democratica. Una Comunità dei  popoli, solidale, coesa nel lavoro, negli investimenti, nella contrattazione, nel welfare. È solo dentro questo progetto che possiamo generare uno sviluppo equo, arginando nazionalismi e sovranismi che conducono solo all’isolamento e alla marginalità dei singoli Stati”.

“Solo in una dimensione realmente comunitaria possiamo fronteggiare il dumping  salariale che si affaccia nel villaggio globale, pesare sulla bilancia dei rapporti industriali e commerciali, innalzare politiche sociali, innovazione e produttività, incrementando tutele dei lavoratori, opportunità delle nuove generazioni e qualità della  vita di chi è in pensione. Ma tutto questo richiede la ripartenza di un progetto che negli anni si è andato indebolendo, stretto da una crescente finanziarizzazione dei mercati e dall’ottusa miopia di istituzioni tecnocratiche e sorde alle esigenze delle persone, dell’economia reale e del lavoro, di milioni di giovani e pensionati”.

“Ecco perché come Ces siamo qui ad unire le nostre bandiere, consapevoli delle responsabilità che ci derivano dal rappresentare milioni di lavoratori europei, donne e uomini del lavoro , giovani e anziani che vogliono partecipare alla costruzione di una comunità unita, orizzonte di pace e di sviluppo nel nostro continente e faro di democrazia in tutto il mondo”. 

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