Archiviata nei giorni scorsi dal pm della procura di Aosta Luca Ceccanti, che non vi ha ravvisato "chiari rilievi penali", l'indagine della Guardia di finanza su presunti illeciti in un bando di concorso pubblico per l'assuzione di tre dirigenti nell'organico della Regione è ora al vaglio della Corte dei conti.
Il procuratore della sezione valdostana della magistratura contabile, Massimiliano Atelli, ha infatti aperto un fascicolo con ipotesi di danno erariale e ha acquisito la documentazione dell'inchiesta avviata nel settembre scorso dai militari del Gruppo Aosta comandati dal tenente colonnello Francesco Caracciolo, che originariamente avevano individuato tre possibili indagati per le ipotesi di reato di abuso d'ufficio in concorso e corruzione. E' inoltre possibile che un ricorso in merito alla stessa vicenda sia stato inoltrato al Tar della Valle d'Aosta per l'accertamento di illegittimità amministrativa della gara.
Si tratta, in dettaglio, di un Bando di concorso, per esami, per l'assunzione a tempo indeterminato di tre dirigenti di secondo livello (qualifica unica dirigenziale) da assegnare all'organico della Giunta.
Le domande erano state presentate l'8 gennaio scorso e il periodo di espletamento era stato fissato verso maggio.
Il concorso al vaglio degli investigatori prendeva origine dall'atto di deliberazione della Giunta regionale n. 1343 del 2 ottobre 2017, avente ad oggetto 'Integrazione alla programmazione procedure concorsuali disposta con DGR n. 1077/2017 e successive modificazioni e DGR n. 1083/2017; il provvedimento dirigenziale 6196 del 2017 con il quale era stato approvato il bando era stato adottato il 17 novembre 2017; la seguente commissione esaminatrice era stata presieduta da Carla Stefania Riccardi, oggi dirigente alle Finanze.
Nel corso delle indagini, avviate a seguito di un articolato esposto presentato il 29 agosto 2018, i finanzieri avevano acquisito diverse testimonianze e avevano sequestrato, nell'Ufficio personale della Regione, le schede dei membri della commissione esaminatrice e di alcuni dirigenti e funzionari che hanno partecipato al concorso, oltre a ulteriori elementi e materiale documentale.
I partecipanti al concorso ammessi in graduatoria erano stati nove; sette valdostani e due provenienti dalle province di Pavia e Pordenone. Tre di loro sono poi stati assunti.
Secondo gli autori dell'esposto, i profili di illegittimità del bando di concorso sono molteplici: dalla rettifica "senza alcuna congrua motivazione" del titolo di studio necessario per partecipare al bando, ai rilievi di presunta incompatibilità di membri della Commissione esaminatrice; dalla "non stretta attinenza delle prove alle materie di esame" alle "modalità di correzione degli elaborati e anomalie su alcuni voti assegnati", sino a presunti "profili di inidoneità di un vincitore" del concorso.