“Rassemblement Valdôtain: la Casa comune degli Autonomisti” è lo slogan del Conseil de Direction dell’UVP, riunito oggi, che ha ribadito la linea linea tracciata dal congresso straordinario e approvato la relazione della neo presidente Elisa Bonin.
“In questo momento di crisi delle istituzioni e anche alla luce degli ultimi fatti di cronaca di questo periodo che non rendono onore alla nostra comunità e alla classe dirigente che la rappresenta e che ledono la credibilità della nostra Autonomia, è necessario lanciare un nuovo progetto politico che riunisca le intelligenze e le sensibilità autonomiste”.
L’appello dell’Uvp è rivolto “a tutti quelli che individualmente o riuniti in aggregazioni politiche, hanno avuto il coraggio di rompere un sistema ormai superato, per ricostruire una casa comune di tutti i valdostani”.
Per l’Uvp “è necessario riunire gli autonomisti convinti, che ritengono si debba risollevare la nostra comunità, ripartendo dai valori unionisti, valdostani e progressisti che possano ridare dignità alla politica”.
Dalle enunciazioni di principio ai fatti concreti per l’Uvp il passo è breve, tanto che propone “un progetto politico da sottoporre agli elettori in tempi rapidi, che apra una nuova fase di reale ricostruzione progettuale con una visione di una Valle D'Aosta rigenerata. Réunir. Réussir”.
E réussir ad andare alle elezioni anticipate non è impossibile. I 18 voti necessari sono già disponibili. Persino il Movime Stelle è disposto. Sulla carta il partito delle elezioni anticipate può contare su 21 consiglieri pronti a dimettersi; quanto meno a parole.