Nessuna delle 127 cause di annullamento del matrimonio cattolico avviate dal Tribunale ecclesiastico riguarda copie valdostane. E’ quanto emerge dalla relazione del vicario Giudiziale, don Ettore Signorile,
sull’attività nell’anno giudiziario 2012. Oggi, infatti, a Torino è stato inaugurato il 74° anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Regionale Piemontese.
Più in generale, sono tornate a crescere le cause di nullità del matrimonio cattolico. Nel 2012 le nuove cause introdotte sono 127, contro le 110 del 2011, con un incremento del 15,5%. Le cause concluse, invece, sono in discesa: 107 nel 2012 contro le 138 del 2011, con un decremento del 29%. Aumenta quindi il numero delle cause pendenti, che passano dalle 169 di fine 2011 alle 189 di fine 2012, con un incremento dell'11,8%. Delle 107 cause concluse lo scorso anno, 101 sono state decise con sentenza mentre le altre sono perenti, rinunciate o sospese. Quattro su cinque si sono concluse con sentenze di annullamento del legame matrimoniale.
Tanto per le separazioni quanto per i divorzi l’incidenza più contenuta si osserva nelle regioni del Mezzogiorno (rispettivamente 12,6 e 5,7 ogni diecimila abitanti): una quota particolarmente esigua si rileva in Calabria dove si sono verificate 9,0 separazioni ogni diecimila abitanti (3,8 i divorzi) e in Basilicata dove le separazioni sono state 10,6 e i divorzi 3,9.).
Sul fronte opposto presentano, invece, le più elevate incidenze delle separazioni il Lazio (19,5 per diecimila abitanti), la Valle d’Aosta e la Liguria (18,1). Sempre la Liguria si mette in evidenza per la più alta quota di divorzi (14,7 ogni diecimila abitanti), seguita dalla Toscana (12,5).
Confrontando le separazioni per diecimila abitanti al 2010 con quelle al 2003, le riduzioni più marcate si sono registrate nella provincia autonoma di Trento (-4,7), in Liguria (-3,8) e in Valle d’Aosta (-3,5); mentre nel Mezzogiorno - dove già generalmente si parte da valori più contenuti - la differenza risulta positiva (+2,9).
Per quanto riguarda i confronti intertemporali dei divorzi, in quasi tutte le regioni si riscontra un aumento, ad eccezione dell’Emilia-Romagna (-1,2) e della situazione essenzialmente stabile registrata in Veneto, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta. La crescita più sostenuta si ha, invece, in Toscana (+4,2) e in generale nella ripartizione del Centro (+2,3).













