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ATTUALITÀ | 14 novembre 2025, 10:11

I centenari in Italia – Gennaio 2025

2mila centenari in più tra il 2024 e il 2025

Centenaria felice (ph. 50&più)

Centenaria felice (ph. 50&più)

Al 1° gennaio 2025 i centenari residenti in Italia sono 23.548, oltre 2mila in più rispetto all’anno precedente, quando se ne contavano 21.211; quasi l’83% è di sesso femminile. Rispetto al 1° gennaio 2009, quando erano 10.158, i centenari sono più che raddoppiati (+130%). La crescita in tale periodo non è stata sempre lineare: in particolare, la flessione registrata tra il 2015 e il 2019 si deve all’ingresso tra gli ultracentenari delle generazioni venute al mondo durante il primo conflitto mondiale, di minore consistenza numerica.

All’inizio di quest’anno, i residenti con almeno 105 anni di età (semi-supercentenari) sono 724, in aumento rispetto ai 654 dell’anno precedente. L’incremento è dovuto all’ingresso di 382 individui della coorte del 1919, che hanno più che compensato i 312 decessi avvenuti nel corso del 2024. Il rapporto di genere tra i semi-supercentenari propende ancora di più a favore delle donne: sono infatti 657 (il 90,7% del totale) contro 67 uomini (9,3%).

I cittadini che, alla stessa data, hanno compiuto almeno 110 anni (supercentenari) sono 19, due unità in meno rispetto all’anno precedente. A conferma della maggiore longevità femminile soltanto uno di essi è di sesso maschile.

A dimostrazione che sempre più persone negli anni raggiungono le età estreme della vita, tra il 2009 e il 2025 la quota relativa di individui che ha raggiunto i 105 anni sul totale della generazione di appartenenza è più che raddoppiata. Nello specifico, circa 20 individui ogni 100mila hanno raggiunto i 105 anni nella coorte di nascita del 1903; valore che sale a quasi 50 nella coorte del 1919. Si tratta di un’evoluzione in costante crescita, eccettuato un leggero calo che riguarda le coorti della Prima Guerra Mondiale, quando una natalità molto più bassa e una mortalità infantile più alta hanno fatto sì che il contingente di persone che potesse raggiungere i 105 anni fosse in numero minore.

Tra il 2009 e il 2025 sono 8.980 gli individui che hanno superato la soglia dei 105 anni di età, di cui 7.956 donne (88%) e 1.024 uomini. Le nubili sono il 12%, una quota doppia rispetto a quella dei celibi (6%); le donne coniugate rappresentano solo l’1%, mentre gli uomini coniugati sono quasi il 14%, per effetto della maggiore longevità femminile che porta più frequentemente gli uomini a trascorrere gli ultimi anni della propria vita ancora con il partner.

Complessivamente sono 222 gli individui che, tra il 2009 e il 2025, hanno oltrepassato i 110 anni di età; di questi solo 17 sono uomini (8%). Al 1° gennaio 2009, 10 di essi erano in vita, mentre al 1° gennaio 2025 ne sopravvivono 19, circa il doppio: uno solo è di sesso maschile.

I centenari in vita al 1° gennaio 2025 sono ripartiti sul territorio in maniera eterogenea. In valore assoluto la presenza più alta si registra in Lombardia (quasi 4mila), Lazio ed Emilia-Romagna (oltre 2mila per entrambe).

In termini relativi, il Molise si colloca in cima alla graduatoria, con circa 61 centenari ogni 100mila residenti. Tuttavia – a parte questa regione, che risulta influenzata dalla piccola dimensione demografica – una posizione preminente in termini di longevità è quella espressa dalla Liguria, la regione storicamente a più forte invecchiamento del Paese, come evidenzia anche la più elevata età media dei suoi residenti, giunta a sfiorare i 50 anni. La sua quota di centenari è pari a 59,4 per 100mila residenti al 1° gennaio 2025, davanti a quella del Friuli-Venezia Giulia (55,4) e della Toscana (49,1).

Tra le province, Isernia presenta la più alta concentrazione di centenari (78,7), davanti a Nuoro (65,5), Siena e Gorizia (63,5 entrambe). Seguono tre province liguri: Imperia (61,2), Genova (61,1) e La Spezia (61,0). In Sardegna, oltre a Nuoro, anche la provincia di Oristano presenta una concentrazione significativa di centenari (52,7, 18ª in graduatoria). Nell’insieme, le due province sarde – che includono zone della Barbagia e dell’Ogliastra, la cosiddetta “Blue Zone” – confermano l’estrema longevità dell’isola.

Considerando la popolazione semi-supercentenaria, quest’anno è la Valle d’Aosta a presentare la maggiore concentrazione: 2,4 ogni 100mila residenti. Un risultato legato anche alla piccola dimensione demografica della regione (circa 123mila abitanti), considerando che solo l’anno scorso figurava in fondo alla graduatoria regionale per incidenza di over-105enni. Al secondo posto troviamo la Liguria (2,3), seguita da Marche (2,0) e Basilicata (1,9).

Con 9 over-105enni superstiti e oltre 195mila residenti totali, Nuoro presenta la più alta concentrazione di semi-supercentenari tra le province (4,6 ogni 100mila abitanti). Seguono Ascoli Piceno con 4,5 (anch’essa con 9 over-105enni superstiti) e Imperia con 3,8 (8 superstiti over-105enni).

In riferimento alla tipologia di residenza, fra i centenari predomina la quota di coloro che vivono in famiglia (89% nella classe 100-104 anni; 88% fra i 105 anni e oltre) rispetto a chi risiede in una convivenza istituzionalizzata (2.598 in totale). Fra i supercentenari la quota di chi vive in famiglia sale al 91%, a suggerire che l’ambiente familiare garantisce un’assistenza più attenta e personalizzata, consentendo maggiore protezione per la salute e migliore qualità della vita.

bruno albertinelli

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