Velina rossonera e arcobaleno
Cronache semiserie da Palazzo regionale e non solo
Firmato Le Sentinelle del Tombino – alias Le Betoneghe
C’è chi cambia le gomme, chi cambia i governi e chi, in Valle d’Aosta, cambia... professori di diritto costituzionale come fossero i set di pneumatici invernali. Il Consiglio regionale ha infatti affidato un nuovo incarico di consulenza a Nicola Lupo, luminare della LUISS, per interpretare la famigerata norma sui limiti dei mandati in Giunta. Un parere pro veritate, cioè “la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità”.
Peccato che di “verità” ce ne siano già almeno tre — una di Grosso (Torino), una di Morrone (Bologna) e ora una di Lupo (Roma). È la nuova trilogia valdostana: Tre giuristi e un destino.
L’ufficio di presidenza, che ormai pare un seminario di diritto comparato, si interroga: Testolin e Bertschy possono essere rieleggibili o devono farsi un giro di panchina? La risposta, a quanto pare, non è in Costituzione ma nei fondi della caffettiera dell’Uv.
Nel frattempo, la Regione paga i pareri come fossero tartufi d’Alba. Una volta c’erano i pareri dei “saggi”, oggi ci sono i “saggi del parere”. Manca solo che si istituisca la Festa del Parere d’Alta Quota, con degustazione di commi e sottocommi.
Intanto, mentre si attende la risposta del professor Lupo (forse portata a cavallo tra Roma e Pollein), inizia la danza delle poltrone: si parla di maggioranza autonomista, tutta casa e partito. UV e Autonomisti di Centro, 19 su 35: il governo più “compatto” dai tempi di Caveri — nel senso che si compatta solo per escludere gli altri.
Fuori restano PD e Forza Italia, che si guardano allo specchio chiedendosi se hanno sbagliato elezioni o semplicemente epoca.
Nel frattempo, l’Union ha riunito il suo Comité fédéral — una parola francese per dire “riunione tra amici con l’aria grave di chi deve decidere tutto, ma non decide nulla”. È stata creata una “Commissione politica” per “aprire il dialogo con le altre forze”. Traduzione simultanea: dieci giorni di tavolate, cene e telefonate in codice.
E mentre si parla di “nuovo metodo di lavoro”, la Betoneghe si chiedono: “Nuovo rispetto a cosa? A quando si decideva tutto in un retrobottega con una fontina sul tavolo?”
Il “metodo”, in fondo, resta sempre lo stesso: chi ha la chiave dell’Ufficio di Presidenza tiene in mano anche quella del futuro governo.
E mentre i grandi discutono di diritto e mandati, ad Aosta il nuovo sindaco Raffaele Rocco e la vice Valeria Fadda lanciano il loro primo comunicato in stile catechismo civico: “Astensionismo, riflettiamo tutti”.
Le Sentinelle, che riflettono solo quando piove, notano: “Strano, l’astensione viene da cittadini stufi delle stesse facce, e chi li invita a riflettere sono… le stesse facce”. Un capolavoro di autoanalisi collettiva.
Poi c’è la parte poetica del comunicato: “Lavorare per ricostruire fiducia, dialogo e partecipazione attiva”. Tradotto in valdostano stretto: “Prima facciamo le nomine, poi vediamo chi partecipa”.
Intanto, per non restare senza cultura, la buona notizia arriva dalle montagne alte — quelle vere, non quelle metaforiche dei regolamenti regionali.
Il formaggio Estrema d’Alpeggio Valle d’Aosta è entrato nel presidio Slow Food. Latte crudo, mucche felici, pascoli a 2.700 metri e nomi da eroi di montagna: Praz, Marinod, Petitjacques.
Finalmente qualcosa di autenticamente “d’alpeggio”, non come certi politici “d’altitudine” che scendono a valle solo per la foto con la fascia tricolore.
Le Sentinelle propongono di candidare anche qualche consigliere regionale a presidio Slow Mood: “maturazione lenta, stagionatura in aula, gusto deciso di promessa mancata”.
Nel frattempo, l’Union e gli Autonomisti si ritrovano per “definire la cornice”. Ottima idea, visto che il quadro politico è ancora in bianco e nero. Incontro di mezz’ora, come un caffè corretto all’ufficio postale.
Domani tocca al PD: magari porterà un disegno a colori.
E mentre la politica si crogiola nei pareri pro veritate, nelle betoniere della realtà la Valle continua a girare. Gli elettori osservano, un po’ divertiti, un po’ rassegnati.
Le Betoneghe, invece, no: hanno già preparato i popcorn per la prima seduta del nuovo Consiglio regionale del 28 ottobre.
Sarà un debutto ad alta quota… o forse solo un’altra riunione d’alpeggio, ma stavolta senza formaggio.













