La Sala Chasseur di Châtillon ha offerto, venerdì sera, l’immagine di un’Unione Valdôtaine in piena mobilitazione. L’incontro, previsto per l’audizione di sei candidati, si è allargato fino a otto, segno tangibile della volontà di aprire la scena a più voci e sensibilità. L’assemblea, condotta con professionalità da Henri Calza, si è svolta con ordine e tempi rispettati, elemento non scontato in appuntamenti politici di questo genere.
Il susseguirsi degli interventi ha dato il polso della varietà interna al movimento: Roberto Barmasse, Christian Trèves, Bruno Brunod, Cristina Machet, Paolo Contoz, Denise Noussan, Davide Perrin ed Erik Lavevaz hanno offerto spunti che hanno messo in evidenza, da un lato, la solidità dei più esperti e, dall’altro, l’entusiasmo dei giovani, capaci di trasmettere energia e nuove motivazioni.
Lo spazio lasciato alle domande e osservazioni del pubblico ha arricchito la serata, con gli interventi di Giulio Grosjacque e Luigi Berschy, a conferma di una base militante attenta e partecipe. Non meno significativa la presenza tra il pubblico di figure storiche e carismatiche dell’Union, come Luciano Caveri, e dell’onnipresente presidente del movimento Joël Farcoz, segno di un presidio politico che non lascia nulla al caso.
La serata di Châtillon ha rappresentato, al di là dei contenuti specifici, un momento di rilancio dell’immagine dell’Union, che si propone non solo come forza di tradizione ma anche come spazio aperto al ricambio e alla partecipazione. Il messaggio finale è chiaro: la politica si nutre di confronto diretto con i cittadini, chiamati a esercitare, con responsabilità, il loro diritto-dovere del voto.













