Il turismo montano vive una stagione d’oro: mai come oggi i sentieri e le vette sono frequentati da escursionisti, camminatori e appassionati di alpinismo. Un fenomeno positivo, che porta vitalità ai territori alpini e appenninici, ma che al tempo stesso richiede maggiore attenzione ai temi della sicurezza e della prevenzione. Non è un caso se il Club Alpino Italiano e il Ministero del Turismo hanno deciso di ribadire un concetto semplice ma decisivo: “È fondamentale vivere la montagna in modo consapevole, con la giusta preparazione, attrezzatura e abbigliamento adeguato”.
La montagna, infatti, non perdona leggerezze. Ogni estate le cronache raccontano di soccorsi complessi, di interventi rischiosi e, troppo spesso, di tragedie che si sarebbero potute evitare con un minimo di prudenza in più. Ecco allora che l’invito degli enti promotori va ben oltre la retorica: “Il turismo in montagna è in costante crescita, con sempre più persone che scelgono di vivere questa esperienza straordinaria. È fondamentale però farlo in sicurezza e in armonia con l’ambiente”.
Uno degli strumenti più utili messi a disposizione di chi frequenta i sentieri è l’applicazione GeoResq, sviluppata dal CAI e resa gratuita grazie ai fondi ministeriali. Non si tratta di un gadget, ma di una vera e propria assicurazione digitale, perché permette di inviare in pochi secondi una richiesta di soccorso geolocalizzata direttamente alle centrali operative del Soccorso Alpino, riducendo drasticamente i tempi di intervento. “L’App GeoResq consente di inviare richieste geolocalizzate in caso di emergenza direttamente al Soccorso alpino del CAI e di tracciare i propri itinerari durante l’attività in montagna”, sottolineano i promotori.
I numeri dimostrano il successo dell’iniziativa: l’applicazione è stata già scaricata da oltre 240 mila utenti, una platea in continua crescita. In un’epoca in cui lo smartphone accompagna ogni spostamento, trasformarlo in strumento di sicurezza rappresenta un cambio di passo culturale importante. La geolocalizzazione, infatti, è spesso l’elemento decisivo per salvare vite, soprattutto in aree remote o quando le condizioni meteo peggiorano improvvisamente.
Ma non basta affidarsi alla tecnologia: il messaggio del CAI e del Ministero insiste sulla responsabilità individuale. L’escursionismo non è una passeggiata urbana, serve allenamento e conoscenza del territorio. È l’equilibrio fra esperienza, attrezzatura adeguata e strumenti digitali a fare la differenza. “Vogliamo ribadire l’importanza di vivere la montagna con consapevolezza, rispettando sé stessi e l’ambiente”, recita ancora la nota.
In definitiva, l’alleanza fra istituzioni e mondo associativo mira a rendere la montagna più accessibile, senza però banalizzarla. Un invito rivolto tanto al turista della domenica quanto all’escursionista esperto: scaricare l’app GeoResq è un gesto semplice, ma può trasformarsi, un giorno, in una scelta che salva la vita.













