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Informazioni pratiche | 20 maggio 2025, 10:30

L’arte organica, cinque incontri per riscoprire il respiro della musica sacra

Dal 12 maggio al 9 giugno, un ciclo di conferenze-concerto a cura di Paolo Bougeat svela il cuore spirituale dell’organo: un viaggio tra ciaccone, liturgie, censure e il genio di Bach.

Il Maestro Paolo Bougeat

Il Maestro Paolo Bougeat

Che l’organo sia uno strumento maestoso è cosa nota. Che sia anche un interprete raffinato dell’anima collettiva e delle sue tensioni spirituali, storiche e politiche, lo si scopre solo avvicinandosi davvero al suo linguaggio. È l’obiettivo ambizioso ma appassionato de “L’arte organica”, un ciclo di cinque conferenze-concerto curate dal maestro Paolo Bougeat, che accompagna il pubblico in un itinerario affascinante attraverso secoli di storia musicale, teologia sonora e contesti culturali spesso dimenticati.

Il percorso è iniziato il 12 maggio nella chiesa di Santa Croce ad Aosta, con “Dalla Ciaccona alla Toccata”, un viaggio tra forme musicali che hanno strutturato il repertorio organistico europeo. Il secondo appuntamento, “I suoni delle preghiere”, in programma il 19 maggio sempre a Santa Croce, ha permesso di esplorare l’intreccio tra parola sacra e timbro organistico, dimostrando come la liturgia non abbia solo bisogno di voce, ma anche di respiro musicale.

La musica proibita sarà al centro della terza conferenza del 26 maggio: un tema affascinante e per nulla scontato. Durante i secoli, la Chiesa ha più volte tentato di regolamentare, se non reprimere, alcune espressioni musicali all’interno dei riti, per paura che la bellezza profana si sovrapponesse al raccoglimento spirituale. Un tema che, in epoca di censura mascherata da prudenza, risuona con forza anche oggi.

Il 28 maggio, nella chiesa parrocchiale di Roisan, l’attenzione si sposterà su un tema tecnico ma tutt’altro che arido: “La Musica domata dall’accordatura”. Chi ascolta Bach senza sapere quanto il temperamento degli strumenti abbia influenzato la sua scrittura, perde metà del messaggio. E lo stesso vale per molti autori meno noti, che si sono adattati – o hanno sfidato – i limiti fisici degli strumenti a tastiera.

Chiusura col botto, il 9 giugno al Tempio Valdese di Aosta, con “Ma perché questo Bach è straordinario?”. Una domanda provocatoria, ma anche necessaria: Johann Sebastian Bach non è solo il vertice tecnico del barocco, è l’autore che ha saputo fondere scienza, fede, dramma e ordine cosmico in ogni battuta. Bougeat, profondo conoscitore del repertorio organistico e interprete ispirato, saprà rendergli giustizia.

Ogni appuntamento si tiene dalle 17:15 alle 18:30 (ad eccezione di quello del 28 maggio, anticipato alle 16:30). L’ingresso è libero, ma il consiglio è di arrivare in anticipo: l’interesse cresce, così come la voglia di riascoltare dal vivo uno strumento spesso relegato alle cerimonie, ma che qui si fa protagonista di un racconto identitario e affascinante.

In un'epoca in cui i concerti si misurano a volume e i contenuti a click, questa iniziativa riporta la musica alla sua dimensione profonda: quella dell'ascolto, della riflessione, dell'incontro. Un ciclo da non perdere, anche per riscoprire quanto l’arte organaria sia parte integrante – e spesso invisibile – del nostro patrimonio spirituale e culturale.

ca.du.

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