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CRONACA | 01 gennaio 2025, 19:19

'Cervinia svenduta al cemento' sostengono i firmatari di una petizione

Il maxi condominio The Stone avanza nonostante le proteste

'Cervinia svenduta al cemento' sostengono i firmatari di una petizione

Il 30 dicembre, attraverso una comunicazione ufficiale pubblicata sull'albo pretorio, il Comune di Valtournenche ha rende noto di aver concesso il permesso di costruire per il progetto di un "maxi condominio" nel cuore di Cervinia. Lo ha reso noto l'Ansa.

La Vico Srl, l'impresa responsabile, potrà così procedere con la costruzione di un edificio di otto piani, denominato "The Stone", in un'area centrale della celebre località sciistica valdostana. Il progetto, che inizialmente prevedeva nove piani, è stato modificato in risposta a osservazioni tecniche e ha ottenuto l'approvazione dalla commissione edilizia comunale.

La storia del progetto è tuttavia tutt'altro che lineare. Nel corso del 2023, la costruzione era stata sospesa dopo che il Comune aveva richiesto due pareri legali per verificare la legittimità dell'intervento. I pareri sollevarono delle problematiche, ma l'impresa, nonostante le difficoltà, aveva presentato le proprie osservazioni, che però non furono considerate sufficienti dagli uffici comunali, i quali non rilasciarono il permesso per l'avvio dei lavori. Tuttavia, dopo un anno di stallo, il progetto è stato rielaborato, tenendo conto delle problematiche emerse, e ha finalmente ricevuto il via libera definitivo. La costruzione dell'edificio si avvarrà della legge casa, che consente un incremento dei volumi edificabili rispetto a quelli esistenti.

La notizia ha scatenato forti reazioni tra i residenti di Cervinia e tra coloro che ritengono che il nuovo condominio rappresenti una minaccia per l'identità storica e paesaggistica della località. In particolare, un gruppo di cittadini ha avviato una petizione online che ha raccolto oltre 35.000 firme, chiedendo il blocco del progetto. La petizione denuncia la "svendita" della località e teme che la costruzione di un edificio così imponente possa alterare irreparabilmente l'aspetto della zona, caratterizzata da un ambiente montano che ha sempre attirato turisti per la sua autenticità.

I toni della protesta si sono acuiti con l'invio di una lettera alla sindaca Elisa Cicco, da parte di un gruppo di residenti, che ha accusato l'amministrazione di "svendere" Cervinia e la sua storia, trasformandola in un terreno di conquista per costruttori senza scrupoli e architetti alla ricerca di visibilità. Secondo i firmatari della lettera, questa decisione rappresenta un pericoloso precedente che potrebbe aprire la strada a ulteriori interventi speculativi sul territorio.

Il progetto di "The Stone" solleva un interrogativo più ampio sul futuro del turismo e della costruzione nelle località montane. Da un lato, si sostiene che la modernizzazione delle strutture ricettive possa rispondere alle esigenze di una crescente domanda di turismo, soprattutto in un periodo come quello attuale, che ha visto una continua evoluzione dell'offerta turistica in montagna. Dall'altro, c'è chi teme che la costruzione di complessi edilizi sempre più alti e impattanti possa snaturare l'essenza di luoghi storici, dove la bellezza naturale dovrebbe rimanere la protagonista.

L'approvazione di progetti come quello di Cervinia sta quindi aprendo un dibattito acceso, che coinvolge non solo gli amministratori locali e le imprese, ma anche i cittadini e gli amanti della montagna, preoccupati per il futuro di queste destinazioni. La questione riguarda non solo la sostenibilità ambientale, ma anche la capacità delle comunità locali di mantenere il controllo sullo sviluppo del proprio territorio, evitando che le scelte urbanistiche possano compromettere il delicato equilibrio tra sviluppo e conservazione.

red.pi.

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