Il turismo di massa è diventato una questione cruciale per molte destinazioni, dalle città storiche come Venezia fino alle località alpine come Zermatt e Cervinia. Mentre il fascino di queste mete attrae visitatori da tutto il mondo, il crescente sovraffollamento turistico pone sfide significative, soprattutto nelle stagioni di punta. A Zermatt, località svizzera ai piedi del Cervino, si sta valutando l'introduzione di un ticket d’ingresso per i visitatori di giornata, con l'obiettivo di scoraggiare il turismo "mordi e fuggi" e promuovere un soggiorno più prolungato. Al contrario, sul versante italiano del Cervino, a Cervinia, l'idea non sembra ancora suscitare lo stesso interesse.
Zermatt ha proposto un ticket di 12 franchi (circa 12,7 euro), soprannominato "Green Tag", con l’intento di finanziare progetti sostenibili e promuovere una gestione più attenta dell'ambiente e delle risorse locali. È interessante notare come questo biglietto non sia solo una tassa aggiuntiva, ma piuttosto un incentivo per i turisti a prolungare la loro permanenza, favorendo l’economia locale e riducendo l’impatto di un turismo di breve durata che rischia di sovraccaricare le infrastrutture senza apportare benefici economici significativi. Inoltre, esclusi dal pagamento sarebbero i fornitori e gli artigiani, oltre ai residenti, dimostrando un approccio più mirato e ragionato verso la gestione del flusso turistico.
Se da un lato Zermatt considera seriamente l’introduzione del ticket, la situazione è molto diversa a Cervinia. Qui, come ha spiegato il vicesindaco di Valtournenche, Massimo Chatrian, il problema non sembra essere al centro del dibattito pubblico. Chatrian ha sottolineato che, sebbene il tema non sia stato ancora affrontato, qualsiasi decisione futura dovrebbe coinvolgere tutti gli operatori del settore turistico, in modo da comprendere meglio le dinamiche di un possibile ticket e valutarne i benefici.
Un confronto naturale sorge con Venezia, una delle città che ha introdotto un ticket d’ingresso per i turisti di giornata nel tentativo di gestire meglio l'afflusso di visitatori. Con un sistema di ticket che varia in base alla stagione e alla quantità di turisti, Venezia punta a ridurre il turismo di massa che, per anni, ha minacciato l'integrità del suo patrimonio storico e culturale. Tuttavia, sebbene la situazione veneziana sembri analoga a quella di alcune località turistiche montane, esistono differenze fondamentali. A Venezia, il turismo è prevalentemente urbano e concentrato in un’area molto limitata. Zermatt e Cervinia, al contrario, sono località di montagna con flussi di visitatori più distribuiti tra escursionisti, sciatori e turisti che godono di panorami e attività all’aperto.
Un altro elemento chiave riguarda la natura stessa del turismo in montagna, che ha un impatto ambientale diretto sulle risorse naturali. In luoghi come Zermatt, il sovraffollamento può avere conseguenze sulla fragilità degli ecosistemi alpini, contribuendo al degrado di sentieri e paesaggi. Il ticket potrebbe rappresentare non solo una fonte di finanziamento per iniziative ecologiche, ma anche un modo per promuovere un turismo più consapevole. In questo senso, Zermatt sembra voler prendere la strada della sostenibilità, cercando di bilanciare l’attrattività della località con la necessità di preservarne l’integrità.
A Cervinia, invece, la prospettiva appare più rilassata, forse perché la pressione del turismo non ha ancora raggiunto livelli critici tali da richiedere interventi simili. Tuttavia, resta da vedere se in futuro si aprirà una discussione più approfondita su questo tema, considerando l'importanza di anticipare i problemi legati al turismo di massa piuttosto che doverli affrontare in un secondo momento, quando i danni possono essere più difficili da risolvere.
Nel frattempo, l'idea di un ticket turistico a Zermatt, con la sua visione più ampia di sostenibilità, potrebbe rappresentare un modello interessante per altre località montane. Potrebbe spingere anche Cervinia a riflettere su soluzioni simili, non necessariamente per scoraggiare il turismo, ma per promuovere una forma di turismo più responsabile e duraturo. Del resto, come dimostra Venezia, affrontare il problema del sovraffollamento con misure preventive può fare la differenza nel lungo termine, preservando non solo la bellezza del luogo, ma anche la qualità dell’esperienza turistica.
L’aspetto fondamentale resta il bilanciamento tra la necessità di accogliere i turisti e quella di preservare il territorio. Località come Zermatt sembrano aver compreso che il futuro del turismo deve passare per una gestione più oculata, mentre a Cervinia il dibattito è ancora aperto. Tuttavia, con l'aumento continuo del flusso turistico verso le destinazioni montane, potrebbe non essere lontano il giorno in cui anche qui si inizierà a discutere seriamente di come gestire al meglio questo delicato equilibrio.