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CRONACA | 19 aprile 2024, 12:12

SERATA DI DISORDINI IN CARCERE A BRISSOGNE

PROTESTA IL SAPPE. Alta tensione, ieri sera, nel carcere di Aosta

Carcere di Brissogne

Carcere di Brissogne

Spiega Massimo Chiepolo, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Un gruppo di detenuti, capitanati da un extracomunitario, hanno devastato la rotonda di un piano costringendo i poliziotti ad uscire dal Reparto, rischiando di essere sequestrati. Attimi di fortissima tensione che solamente il sangue freddo e la professionalità dei poliziotti, che hanno immediatamente isolato i facinorosi, ha evitato conseguenze drammatiche. Sono intervenuti numerosi agenti fuori servizio e rinforzi arrivati da altro Istituto piemontese per riportare la situazione sotto controllo”.

 Il sindacalista denuncia che “questo è solamente l'ultimo dei sempre più frequenti atti violenti messi in atto dai detenuti ed è grave che l'amministrazione non riesca a trovare rimedio e lasci il personale abbandonato a sé stesso. Forte e sentito è il ringraziamento a tutti i poliziotti intervenuti con grande sacrificio”. 

Ferma la denuncia di Vicente Santilli, segretario nazionale per il Piemonte del SAPPE: “Si tratta di eventi conseguenti ad una situazione di tensione carceraria nel Distretto piemontese-aostano-ligure già ampiamente evidenziata dal SAPPE, per altro aggravata dalla mancanza di personale: chiediamo un sopralluogo tecnico da parte del PRAP ed interventi concreti a favore dei colleghi del carcere di Aosta”.

Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria che esprime solidarietà e vicinanza a tutto il Reparto operativo di Aosta, servono “interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Servono poliziotti e regole d’ingaggio chiare, tecnologia e formazione per chi sta in prima linea nelle Sezioni, strumenti di difesa e contrasto delle violenze”.

Il riferimento del leader nazionale del SAPPE è alla necessità di “prevedere l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene e la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario”. Ma Capece torna anche a sollecitare, per la Polizia Penitenziaria, “la dotazione del taser, che potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza in chiave anti aggressione; anche perché di ogni detenuto è possibile sapere le condizioni fisiche e mediche prima di poter usare la pistola ad impulsi elettrici”.

RED

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