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Vite in ascesa | 23 febbraio 2024, 10:00

GRAN COCOR

di Lodovico Marchisio

Il Gran Cocor

Il Gran Cocor

Panoramicissimo percorso ad anello sopra al Lago Serrù - un lago alpino artificiale che si trova nella valle dell'Orco, nel territorio del comune di Ceresole Reale, lungo la strada che da questo sale al colle del Nivolet, che porta a guadagnare la vetta del Gran Cocor 3034 m, cima molto frequentata, specialmente dal versante francese. Tale zona, ubicata nel versante piemontese del Gran Paradiso, e in particolare il Passo della Galisia, ha un notevole interesse storico, legato a tragiche vicende avvenute durante la seconda guerra mondiale.

Qui infatti il 13 giugno 1940 è caduto l'alpino Luigi Rossetti, tra le prime vittime del conflitto. Tuttavia tale passo è passato alla storia per essere stato teatro della forse più terribile tragedia avvenuta sulle Alpi durante tale guerra: il 9 novembre 1944 una violenta bufera di neve sorprese una corvèe organizzata dai partigiani della VI Divisione "Giustizia e Libertà" con l'intento di portare in Francia un gruppo di ex prigionieri inglesi e jugoslavi.

Variante di salita

Come ricorda una targa commemorativa in loco, le vittime furono ben 41: 10 partigiani della VI Divisione "Giustizia e Libertà", 3 partigiani della VIII Divisione "Vall'Orco", 24 ex prigionieri inglesi e 4 ex prigionieri jugoslavi, periti ad un passo dalla libertà. Il Gran Cocor è situato dal versante italiano in provincia di Torino e dal lato francese in Val dell’Isère.

Descrizione tecnica:

Altezza Massima raggiungibile: 3034 m

Tempo di salita: 3,30 h

Tempo Totale (AR): 4,40 h

Dislivello: circa 1000 m dal Pont St. Charles 

Difficoltà: EE nella parte finale

Materiale occorrente: bastoncini telescopici, piccozza

Accesso in auto: Torino, Colle del Moncenisio, Lanslebourg, Bonneval, Col de l’Iseran, località Pont Saint Charles.

Località di partenza: Pont St. Charles, 4 km. prima di Val d’Isère 2056 m

Località di arrivo: la stessa località di partenza

Descrizione Itinerario: parcheggiare l’auto in prossimità del tornante successivo al Pont S. Charles e prendere il sentiero che a mezza costa serpeggia lungo la sponda sinistra (senso di marcia) del canyon generato dallo scorrere turbinoso delle acque dell’Isère. La località prende il nome di Gorges du Malpasset.

Sulla cima

Il sentiero percorre la stretta e lunga gola in direzione nord-est su terreno a tratti erboso e a tratti detritico, dove si possono ammirare splendide stelle alpine e raggiunge l’ampio pianoro erboso del Prariond a circa 2200 m, ricchissimo di acque. Si supera il monumento a ricordo dei morti della tragedia della Galisia, in cui perirono i soldati inglesi che cercavano di raggiungere la Francia e la libertà, dopo aver attraversato in condizioni disperate il Passo di Galisia nell’inverno del 1944, sfuggendo ai tedeschi con l’aiuto dei partigiani delle Valli dell’Orco.

Nel vasto pianoro abbondano le marmotte che spesso si lasciano avvicinare, tanta è la loro abitudine alla presenza degli escursionisti in quest’angolo del Parc National de la Vanoise.

In circa 1 h si raggiunge le Refuge du Prariond a quota 2324 m. Il sentiero risale il vallone verso est, tenendosi prevalentemente alla sua sinistra (senso di marcia), superando le zone prative e le successive morene fino a raggiungere i resti di quello che fu il Ghiacciaio della Galisia.

Un ultimo tratto sul nevaio e si guadagna il Passo di Galisia, 3002 m, che si trova tra la Punta Galisia 3343 m a sinistra  (nord) e la Punta Gran Cocor 3034 a destra (sud). A questo punto si segue la semplice cresta, aggirandone eventualmente le maggiori asperità con attenzione, fino a raggiungere l’ometto di vetta.

2,30 h circa dal rifugio, 3,30 h circa dalla partenza Ottimo il panorama sul Gruppo del Gran Paradiso, con il Lago Serrù lontano in basso a est e l’arco delle vette sovrastanti i resti del circo glaciale del Glacier des Sources de l’Isère con la  Pointe Pers 3327 m, l’Aiguille Pers  3386 m, la Pointe du Gros Caval 3285 m e la  Grande Aiguille Rousse 3482 m.

Verso ovest la sguardo spazia sulle lontane vette della Val d’Isère. Per la discesa si ripercorre la cresta fino al Passo di Galisia, oppure, più semplicemente, si seguono le tracce sul versante francese che scendono in diagonale verso ovest al di sotto della cresta per ricongiungersi all’itinerario di salita.

ascova

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