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ATTUALITÀ POLITICA | 19 febbraio 2024, 12:15

L'OPINIONE DI RAIMONDO DONZEL: NON SI GIOCA CON LA BESTIA

Ho deciso di farlo a titolo personale, senza coperture delle mie responsabilità nell’ANPI e in Area Democratica-Gauche Autonomiste

Emile Chanoux

Emile Chanoux

Ho deciso di farlo a titolo personale, senza coperture delle mie responsabilità nell’ANPI e in Area Democratica-Gauche Autonomiste.
Perché?
Perché innanzitutto sono uno studioso di storia (non uno storico): uno che ha ancora voglia di imparare mentre insegna ai suoi alunni a cercare la verità.

Ecco per punti sintetici alcune considerazioni:
1. Non c’è nulla di più antistorico e falso che usare una fonte, decontestualizzandola e forzandone il senso storico: “Chanoux era fascista”, ecco la prova! Grande scoperta del signor Aloisi Domenico (già missino/socialista, da non confondere con l’amico e compagno scomparso, Giovanni)?
Tutti i professori universitari italiani (salvo 12 eroi la cui memoria deve essere venerata laicamente) giurarono fedeltà al fascismo. Erano fascisti? Alcuni sì: ma altri più realisticamente non volevano fare la fine di Navalny. E così tanti dipendenti pubblici e anche operai furono costretti all’umiliazione dell’adesione per sfamare la famiglia o evitare l’olio di ricino.

Il ruolo di una delle figure principali della Resistenza valdostana e italiana, dello Chanoux, è invece attestato da così tante e molteplici fonti, di varia estrazione politica, che neppure gli Scherloch Holmes che hanno indagato le sue ultime ore di vita lo hanno mai messo in discussione. Anzi, più passa il tempo, più la forza del suo pensiero antifascista, è un punto di riferimento del pensiero politico democratico.

2.Tutta la Resistenza va riscritta è un’affermazione gravissima. Risveglia i più sordidi tentativi di revisionismo. Si vuole cancellare forse che qui in Valle d’Aosta fu arrestato e deportato Primo Levi? Vogliamo negare la tragica fine dei fratellini Jona? Camminando per Aosta faremo finta di non sapere che fine fece Alessandro Pollio Salimbeni. Persino gli stessi fascisti aprirono inchieste contro i loro stessi eccidi, come nel caso dell’assassinio di tre giovani a Charvensod. L’elenco è talmente lungo e tragico che impedisce che su simili eventi si ragioni con battute congressuali. Già in passato però abbiamo assistito ad atti vandalici per dissacrare la memoria, come nel caso della lapide monumento a Martino Dublanc a Issogne. Si sottovaluta forse che le provocazioni politiche possono scatenare gli istinti più bassi nelle masse?

Raimondo Donzel

3.La semplificazione del rapporto Autonomisti e Sinistra. Ridicola. I rapporti tra UV e PCI sono di natura diversa da quelli con le successive esperienze PDS, DS, PD prima del Commissariamento PD. Diverso il contesto storico; in particolare la differenza fra la politica e i partiti nella cosiddetta Prima Repubblica e l’esperienza della Seconda Repubblica. La sinistra valdostana di fatto ha contribuito, pur tra mille difficoltà, a realizzare un sistema di welfare esemplare, che oggi è messo in crisi proprio da spinte oligarchiche, liberali e neo conservatrici di destra.

4.Gli applausi. Sono la cosa che più mi ha ferito. Ho partecipato a tanti congressi. Spesso gli oratori alzano i toni ma le stupidaggini finiscono per far sbuffare le platee. In questo caso invece leggere che la sciocchezza trionfa, diventa una bandiera da sventolare. La bandiera di antivaldostanità di un intero movimento. Fa rabbrividire!

5.Infine, come avevo già denunciato, la calorosa accoglienza riservata alla Presidente Meloni e ai suoi Ministri, fuori da un quadro di rigore istituzionale, da parte della Giunta regionale deve aver allarmato gli esponenti di Fratelli d’Italia, perché la camaleontica Giunta Testolin (che ha sperperato l’alleanza con la vera sinistra) è pronta a cavalcare (con la complicità dello pseudoPD) anche il vento di destra, tenendosi in pancia anche il voto neoconservatore di destra. Le foto con il sorriso di Testolin & C. con gli esponenti nazionali della destra non sono piaciuti neppure a destra. E la risposta non si è fatta attendere: “il fascismo” è una bestia con la quale non si può giocare e i suoi graffi feriscono nel profondo le anime libere.

Raimondo Donzel

Grazie Caro Raimondo. Condivido. Quello che preoccupa è il silenzio dell' Union Valdôtaine. pi.mi.

Raimondo Donzel

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