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CRONACA | 15 febbraio 2024, 12:17

Aci e Upi insieme per promuovere iniziative sull’educazione stradale nelle scuole

Rincresce che in Valle ci sia poca o nulla attenzione alla sicurezza stradale e all’insegnamento su come comportarsi da pedoni, ciclisti o motorizzati sulle strade, sia da parte di Aci VdA, le scuole e la politica

Aci e Upi insieme per promuovere iniziative sull’educazione stradale nelle scuole

Sembra che vi sia una mancanza di attenzione verso questi temi cruciali, che riguardano non solo la protezione degli individui ma anche la promozione di una mobilità più sicura e sostenibile.È quindi essenziale che si definiscano programmi di educazione stradale per le scuole superiori, che comprendano corsi e iniziative divulgative sui concetti di sicurezza stradale e mobilità responsabile.

Inoltre, è importante promuovere attività culturali integrate che sensibilizzino i cittadini su tali tematiche. È quindi positivo vedere che l'Automobile Club d'Italia e l'Unione delle Province Italiane (UPI) si uniscano per affrontare questo problema, firmando un protocollo d'intesa per collaborare su questi obiettivi.

Tuttavia, è evidente che ci sia ancora molto lavoro da fare per colmare questa lacuna di sensibilità in Valle d'Aosta.

In particolare, l'iniziativa dovrebbe concentrarsi sulla formazione dei giovani, fornendo loro modelli avanzati di mobilità sicura e sostenibile. Inoltre, è importante avviare un lavoro di analisi e approfondimento sulle questioni relative all'accessibilità delle informazioni riguardanti la mobilità, i trasporti, l'educazione e la sicurezza, al fine di garantire una maggiore consapevolezza e preparazione nella gestione del traffico stradale.

Aci e Uppi vogliono definire insieme programmi di educazione stradale per le scuole superiori, realizzare corsi ed iniziative divulgative sui temi della sicurezza e della mobilità sicura e sostenibile, promuovere attività culturali integrate, stringendo una collaborazione stabile e duratura.

“Questo protocollo – dichiarano il Presidente di UPI e il Presidente di ACI – ci permetterà di essere ancora più incisivi, contribuendo a diffondere tra i giovani modelli avanzati di mobilità sicura e sostenibile. Ma ci consentirà anche di avviare un lavoro di analisi e approfondimento sulle questioni relative alla interoperabilità delle banche dati pubbliche per rendere sempre più accessibili e fruibili le informazioni su mobilità, trasporti, educazione e sicurezza”. E la Valle d'Aosta che fa? 

pi.mi.

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