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ECONOMIA | 09 febbraio 2024, 11:38

Dal 2012 ad oggi ad Aosta persi 70 negozi commercio al dettaglio passati da 250 a 178

In controtendenza il settore dei pubblici esercizi che nel capoluogo segna una crescita pari al 10%.

Dal 2012 ad oggi ad Aosta persi 70 negozi commercio al dettaglio passati da 250 a 178

Dal 2012 ad oggi, la città di Aosta ha perso circa settanta negozi di vicinato, un fenomeno che risulta essere solo una goccia nel mare della situazione nazionale.

Tra il 2012 e il 2023, in Italia sono scomparsi oltre 111.000 negozi al dettaglio e 24.000 attività di commercio ambulante.

Ad Aosta, dal 2012 ad oggi i negozi di commercio al dettaglio sono passati da 250 a 178 ciò significa che un negozio su quattro ha abbassato la serranda per sempre.

In controtendenza il settore dei pubblici esercizi che nel capoluogo segna una crescita pari al 10%. Dal 2012 ad oggi i bar e ristoranti passano da 119 a 133 e tale dato, va a sopperire solo in parte il dato negativo.

Questa tendenza è particolarmente preoccupante poiché colpisce duramente le fasce più deboli della popolazione e gli anziani, i quali spesso non hanno la possibilità di recarsi ai supermercati situati al di fuori delle città. La chiusura dei negozi di vicinato non solo priva queste categorie di persone di servizi essenziali, ma contribuisce anche alla perdita di un importante tessuto sociale.

Ermanno Bonomi, Presidente di Confcommercio Aosta, sottolinea l'urgenza di affrontare questo fenomeno: 'Per evitare gli effetti più gravi di questo fenomeno, il commercio di prossimità deve puntare all'innovazione, la ridefinizione dell'offerta e soprattutto a valorizzare i rapporti umani tra il commerciante e l’acquirente.' Le strategie delle Amministrazioni Comunali devono essere improntate per salvaguardare le imprese esistenti e permettere l’insediamento di attività produttive, a partire dalla cruciale questione della disponibilità di posti auto in prossimità del centro storico," conclude Bonomi.

Anche Graziano Dominidiato, Presidente Fipe Confcommercio Aosta (nella foto), condivide le preoccupazioni: "Dall’analisi - rimarca - emerge che la desertificazione dei centri storici sta diventando una preoccupante costante. Spariscono unità locali di commercio al dettaglio ma viene ridefinita l’offerta sostituita dall’apertura di bar e ristoranti grazie anche al turismo. Nonostante il risultato negativo del commercio il settore dei pubblici esercizi, diversificando meglio l’offerta e puntando sulla qualità delle proposte può avere ancora ampia possibilità di spazio.'"

pi.mi.

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