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ECONOMIA | 05 dicembre 2023, 17:06

Criticità e prospettive: l'ospedale di Aosta e le incognite future

Il Consiglio Comunale di Aosta ha discusso animatamente riguardo al futuro cantiere per l'ampliamento dell'Ospedale, evidenziando criticità e incertezze in diversi interventi.

Criticità e prospettive: l'ospedale di Aosta e le incognite future

Le preoccupazioni espresse dai consiglieri riflettono la complessità della situazione. Il Sindaco Gianni Nuti ha evidenziato la necessità di una decisione urgente, ponendo l'attenzione sui risvolti futuri in termini di cantieristica, impatto acustico e viabilità.

Diverse critiche sono emerse durante gli interventi dei consiglieri. Si è discusso dei lavori preliminari, della posizione del depuratore, della realizzazione della piazzola eli-stop e dell'incertezza riguardo ai parcheggi futuri, specie considerando l'espansione verso l'area di Psichiatria e Beauregard.

La mancanza di informazioni dettagliate sui costi e sui tempi dei lavori ha generato frustrazione e insoddisfazione. La carenza di risposte chiare sul fronte dell'inquinamento acustico, del rischio di polveri per i residenti e delle questioni viarie e di parcheggio ha sollevato una serie di perplessità condivise.

Il tema di un'Ospedale Nuovo, collocato al di fuori di Aosta, ha suscitato interesse, evidenziando le difficoltà urbanistiche del sito attuale. Tuttavia, si è sottolineata l'importanza di coinvolgere maggiormente il Comune nelle decisioni strategiche.

La mancanza di dati certi e la percezione di un'informazione parziale post-consiglio hanno generato ulteriori dubbi sulle promesse passate, mettendo in luce l'incapacità di rispettare i tempi di realizzazione.

Questo dibattito sottolinea la necessità di una valutazione accurata sul tipo di struttura sanitaria necessaria, considerando l'implementazione di servizi decentrati per ridurre la dipendenza dall'ospedale centrale.

 

LA DURA PRESA DI POSIZIONE DEL COMITATO VALLÉE SANTÉ CHE HA DIFFUSO UN DETTAGLATO COMUNICATO CON IL QUALE RICOSTRUISCE ANNI DI POLEMICHE SU OSPEDALE NUOVO SI OSPEDALE NUOVO NO

 

DIVERSI INTERVENTI PONGONO L’ACCENTO SULLE DIFFICOLTA’ LEGATE AL FUTURO CANTIERE

DIAGNOSI CRITICA SUI LAVORI OSPEDALE MA … VOGLIONO PROCEDERE

AI CITTADINI-UTENTI SI PROSPETTANO 10-15 ANNI DI DISAGI IMPORTANTI

 

Lo sappiamo che rischiamo di diventare noiosi, ma non possiamo fare a meno di intervenire rispetto al lungo (e anche articolato) dibattito che c’è stato ieri in Consiglio Comunale di Aosta sul tema dei futuri lavori per l’ampliamento dell’Ospedale.

Dopo l’illustrazione dei “tecnici” ci sono stati ben 13 interventi. In primis quello del Sindaco di Aosta, Gianni Nuti, che ha detto – una voragine aperta da anni davanti all’Ospedale non è  una bella  immagine. Il problema è che si continua da troppo tempo a procrastinare una decisione. Ho chiesto di attenzionare soprattutto i temi legati alla cantieristica futura, all’impatto acustico dei lavori e alla viabilità.-

Poi  si è aperto il confronto. Prima di  tutti ad intervenire è stato il capogruppo di Renaissance Valdôtaine, Giovanni Girardini, che si è lamentato del livello del dibattito. - Siamo  in un’aula dove  si dovrebbe parlare di politica. Apprezzo le informazioni tecniche, ma qui manca un soggetto importante. Nello specifico mi chiedo: cosa succederà con  i lavori preliminari? Dove finirà il depuratore? Chi ha autorizzato la realizzazione della piazzola eli-stop? Quanti parcheggi avremo a fine lavori tenuto conto che saranno concentrati in questa zona anche Psichiatria e Beauregard?-

Critico anche l’intervento del consigliere Renato Favre (Gruppo Misto di minoranza) – prendiamo atto positivamente di questa seduta monotematica che avevamo chiesto a più riprese. Peccato che dalla relazione che ci è stata presentata non emergano costi e tempi legati a questi interventi.-

Di inquinamento acustico e rischio elevato di polveri per gli abitanti dei condomini limitrofi ha parlato il consigliere di maggioranza Pietro Varisella (Alliance Valdôtaine), mentre l’ex-sindaco, Bruno Giordano (Autonomia e Libertà) lamentando la mancanza di un maggiore confronto “politico” rispetto alle criticità del cantiere ha detto – sulla viabilità ho sentito poco e sui parcheggi pure. Finora non abbiamo ricevuto molte risposte.-

La consigliera Carla Balbis (Renaissance Valdôtaine), in linea con molti interventi, ha lamentato la “genericità” delle informazioni fornite dai tecnici e il capogruppo di PCP, Paolo Tripodi, si è accodato rilanciando gli argomenti della viabilità e dell’inquinamento acustico durante i lavori.

A spostare un pochino il tema è stato il consigliere Diego Foti (del nuovo gruppo di ADGA) che ha ricordato come - nel vicino canavese esiste un problema simile al nostro, ma 61 sindaci hanno detto “no” alla proposta della Regione Piemonte di realizzare un nuovo Ospedale in una zona di Ivrea che loro non ritenevano idonea. E i nostri sindaci?-

Graziella Massa (Rete Civica) si è associata alle perplessità espresse dai suoi colleghi ribadendo che il suo gruppo è sempre stato favorevole al decentramento dell’Ospedale. - Oggi, però, avendo scelto di andare avanti con l’ampliamento, bisognerà fare in modo che la progettazione sia più puntuale ben sapendo che il tutto creerà, comunque, numerosi problemi ai cittadini. Pensiamo che il Comune debba essere più coinvolto.-

Cristina Dattola (Renaissance Valdôtaine) si è chiesta – cosa ne sanno veramente i cittadini? È un progetto che inciderà profondamente sulla città di Aosta. Siamo molto preoccupati. Non cerchiamo contrapposizioni, ma se siamo ancor in tempo ci piacerebbe collaborare per ridurre o evitare tutte le difficoltà segnalate oggi dai vari colleghi.-

Sulla mancanza di dati certi è intervenuto anche il consigliere Luciano Boccazzi (ADGA) – non ci sono costi e tempi e mancano anche altre informazioni di dettaglio su rumorosità e cantierizzazione.- Fuori dal coro, invece, l’intervento conclusivo di Roberto Favre (UV) che ha ritenuto la relazione dei tecnici – ampia ed esaustiva.-

Poi sono seguite le repliche che, ancora una volta, non  hanno convinto quasi nessuno. A partire dalle tecniche che verranno adottate per ridurre i rumori (ritenuti un “non problema”), l’organizzazione di cantiere e i tempi di realizzazione.

Perché abbiamo voluto fare questa lunga introduzione? Perché, ancora una volta, l’informazione che esce dopo questo Consiglio tematico è fuorviante e parziale.

Due le considerazioni che possiamo fare.

In primo luogo esprimere soddisfazione per il fatto che, rispetto ad un paio di anni fa, oggi sono molto più numerose le voci critiche relative alla gestione del progetto di ampliamento (con annesse le varie criticità sopra richiamate) e cresce anche la consapevolezza che sarebbe stato meglio (e forse lo è ancora) optare per un Ospedale Nuovo, veramente Nuovo, fuori Aosta.

Soddisfatti anche per i diversi richiami critici, emersi dal dibattito, sulla  futura viabilità attorno alla zona ospedaliera. Argomenti che sono stati al centro delle relazioni dei professionisti che avevamo invitato: l’ing. Paola Arneodo (della società italiana di Architettura e Ingegneria Ospedaliera), l’arch. Stefano Carera (dello Studio di progettisti Teccnicaer di Torino), dell’ing. Luigi Quaranta (progettista, a suo tempo, dello studio per un Nuovo Ospedale ad Aosta). Tutti concordi nel riconoscere l’area del Parini non adatta per un Nuovo Ospedale (oggi) proprio a causa delle problematiche urbanistiche legate al traffico. 

E, infine, una annotazione amara. Di quel pomeriggio di studio che abbiamo organizzato ad Aosta gli organi di stampa non hanno  quasi parlato (salvo rare e meritevoli eccezioni). Peccato. Ora prendiamo atto che nell’opinione pubblica sta crescendo nuova attenzione verso questo argomento ed in questo senso invitiamo tutti a non dimenticare quanto già dicevamo in  tempi non sospetti e cioè che queste reinterate promesse di inizio cantieri e fine lavori … ad oggi si sono sempre rivelate “false”.

Nel 2012 l’allora Presidente, Augusto Rollandin, dichiarava – entro il 2017 dovrebbe essere ultimato l’ampliamento ad Est. Abbiamo perseguito un risparmio rispetto al primo progetto che sarebbe costato circa 200 milioni di  euro. Con questa variazione il costo sarà tra 120 e 130 milioni.-

Nel 2014 l’allora assessore alla Sanità, Antonio Fosson, mettendo le mani avanti diceva – se il cronoprogramma sarà rispettato, il Nuovo Ospedale sarà inaugurato nel 2020.-

Nel 2016 l’assessore alla Sanità, Laurent Viérin, spiegando tutte le difficoltà di un iter così lungo e complesso, alla fine però diceva – per il sottoattraversamento di Viale Ginevra la gara di appalto arriverà a gennaio 2017 e i lavori per la posa dei pali che sosterranno la nuova struttura partiranno nel gennaio 2018.-

Ce ne fosse una di  queste affermazioni che sia stata rispettata. Zero. Siamo nel 2023 e nulla è successo. Anzi. Si. Sono stati spesi tanti altri bei soldini in nuovi progetti e revisione di quelli precedenti.

E c’è ancora qualcuno, in giro, che dice – non vale più la pena discutere del Nuovo Ospedale. Tanto oramai la decisione è presa. Si vada avanti con quello Nuovo sopra il parcheggio.-

Beata innocenza. Ma vi rendete conto che, nella migliore delle ipotesi, avremo (forse) un Ospedale parzialmente nuovo e molto tacconato nel 2035? Un Ospedale che nascerà già vecchio? E allora … ma che decisione e decisione … qui la decisione da prendere è una sola: incaricare qualcuno di serio che predisponga uno studio altrettanto serio su cosa sia meglio, Nuovo o Tacconato? E dopo, con queste valutazioni alla mano (che agirerebbero anche gli  eventuali dubbi di tanti politici timorosi della Corte dei Conti …), partire in quarta.

Questo è il nostro pensiero. Che poi non è legato solo al  tema Ospedale, come abbiamo detto più volte, perché il futuro Ospedale deve nascere anche dopo un serio  confronto di che tipo di servizio sanitario vogliamo  offrire sul territorio. Più ci sono servizi decentrati, infatti, e (forse) meno abbiamo bisogno di posti in Ospedale. O no? … meditate, gente, meditate.

red.cro.

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