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ECONOMIA | 21 novembre 2023, 14:53

IL FATTORE TUNNEL, FRAGILITÀ DELLE CONNESSIONI TRA ITALIA E EUROPA

Allo SkyWay un evento del Consiglio delle Rappresentanze Regionali di Confindustria dedicato alla crisi dei collegamenti alpini verso l’estero con il presidente Carlo Bonomi e il presidente della Regione, Renzo Testolin

IL FATTORE TUNNEL, FRAGILITÀ DELLE CONNESSIONI TRA ITALIA E EUROPA

Con il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, si è tornati a parlare della crisi dei collegamenti alpini grazie all’evento “Il fattore tunnel - La fragilità delle connessioni tra Italia ed Europa” presso SkyWay Monte Bianco, organizzato dal Consiglio delle Rappresentanze Regionali di Confindustria.

“Il fattore tunnel continua a incidere sulle programmazioni, sulle risposte che riusciremo a dare, sui tempi di consegna e sui margini che otterremo da ogni singola vendita. Perché è con quelli che poi alla fine del mese, possiamo investire sullo sviluppo delle imprese, e quindi di questo territorio, di cui rappresentiamo il 40% del valore aggiunto prodotto in Valle d’Aosta ogni anno. Come per il traforo del Monte Bianco, nonostante l’impegno diretto e costante di Confindustria, del governo regionale e nazionale, anche dopo la frana nella valle della Maurienne di fine agosto le risposte da parte francese sono arrivate a singhiozzo. Devo, come imprenditore, dobbiamo, come parte attiva dell’economia italiana, e dovremo pretendere come europei, che si esca da questo stallo preoccupante che colpisce sia l’Italia che la Francia, a partire dal raddoppio del traforo del Monte Bianco” ha spiegato il presidente di Confindustria Valle d’Aosta, Francesco Turcato.

“Nello scenario complesso e inatteso che si è configurato negli ultimi tre anni, la logistica ha confermato la propria centralità strategica, sia in termini di valore economico sia per il suo ruolo nel garantire la continuità di funzionamento delle filiere merceologiche, mettendo in evidenza questi importanti punti di forza” ha spiegato nel suo intervento, Guido Ottolenghi, Presidente Gruppo Tecnico Logistica e Trasporti Confindustria. È stata poi presentata l’analisi di Stefano Di Colli, Economist Centro Studi Confindustria.

Successivamente una tavola rotonda ha visto la partecipazione anche di Marco Gay, Presidente Confindustria Piemonte, e Luigi Bertschy, Vicepresidente e Assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro, trasporti e mobilità sostenibile Regione Autonoma Valle d’Aosta. Sono poi intervenuti Renzo Testolin, Presidente Regione Autonoma Valle d’Aosta, e ha mandato un messaggio e Edoardo Rixi, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

ll Presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta Renzo Testolin è intervenuto oggi assieme agli Assessori Luigi Bertschy e Davide Sapinet. "Il futuro del Tunnel del Monte Bianco per noi rimane - ha spiegato Testolin - quella di avere un raddoppio della canna che possa permetterci di fluidificare il transito sotto il Monte Bianco e di affrontare i lavori di manutenzione in maniera più serena e ragionata.
Il tunnel attuale è evidentemente una struttura che necessita di ammodernamento.

Il tunnel per noi è motivo di crescita giornaliera, di quotidianità. I passaggi garantiscono un flusso regolare della nostra attività turistica  e, per tutto il Paese, una possibilità di trasporto merci che assolutamente con la chiusura del tunnel sarebbe problematica anche attraverso gli altri presenti sul territorio nazionale.

La Regione Valle d’Aosta sta sensibilizzando e stimolando il Governo italiano che attualmente è allineato su questa opportunità e necessità di costruzione di una nuova canna. Da parte francese credo che ci sia una situazione politica che non permette di approcciare in una maniera più pragmatica e meno ideologica questo tipo di situazione, ma confido che nel tempo possa modificarsi questo tipo di approccio e avvicinarsi a un'idea di raddoppio del raddoppio del tunnel del Monte Bianco che possa portare benefici ad entrambe le nazioni", ha detto il presidente della Regione.

“Il nostro Paese presenta purtroppo già ampie aree, soprattutto nel Mezzogiorno, in cui gli effetti del mancato sviluppo infrastrutturale hanno ripercussioni pesanti sulla vita di imprese e cittadini. Ciò rende ancor più pressante la necessità di evitare che l’Italia rimanga isolata rispetto all’Europa – ha spiegato Vito Grassi, Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione chiudendo i lavori - non è un caso che molte delle risorse della politica di coesione, nazionale ed europea, e anche del PNRR (che dedica una Missione, la 3, alle infrastrutture), siano dedicate alla riduzione di questa tipologia di divario. L’utilizzo efficiente di queste risorse diventa, quindi, una vera e propria questione di strategia nazionale e di posizionamento competitivo del nostro Paese nei prossimi anni”.

pi/red

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