L'articolo di Stefano Ardito pubblicato su Montagnatv.it intitolato "Il capitano Lo 'scherzetto' del capitano Mieulet. La vetta del Monte Bianco è totalmente francese?" affronta una questione storica e geografica riguardante la proprietà e il confine della vetta del Monte Bianco tra Italia e Francia.
Secondo l'articolo, questa questione si basa su eventi storici e cartografici che risalgono al XIX secolo e che hanno influenzato la percezione della posizione della vetta e del confine tra i due paesi.Nel 1860, in cambio dell'aiuto francese durante la Seconda Guerra d'Indipendenza, re Vittorio Emanuele II e il suo primo ministro Camillo di Cavour cedettero alla Francia Nizza e la Savoia, inclusi Chamonix e il versante settentrionale del Monte Bianco. Questo cambio territoriale portò a una modifica nella percezione del confine sulla vetta.
Nel 1862, il capitano Jean-Joseph Mieulet, incaricato dallo Stato Maggiore francese, realizzò una nuova mappa del massiccio del Monte Bianco in cui la vetta venne "annessa" alla Francia, seguendo una linea di confine che attraversava parti del versante italiano. Questa mappa influenzò la percezione della vetta come territorio esclusivamente francese, nonostante il precedente status di appartenenza al Regno di Sardegna.
Spiega Stefano Ardito come negli anni successivi, la diatriba sulla "proprietà" del Monte Bianco non venne risolta definitivamente. Le mappe francesi continuarono a riportare il confine tracciato da Mieulet, mentre le mappe italiane lo facevano passare sullo spartiacque. La questione emerse periodicamente a seguito di incidenti in montagna e dibattiti accademici.
Nel 1988, ci furono colloqui tra rappresentanti dei Ministeri degli Esteri italiano e francese sulla questione della "proprietà" della vetta. Negli anni successivi, il tema tornò d'attualità, ma non venne raggiunto un accordo ufficiale tra i due paesi.
L'articolo menziona anche il coinvolgimento di storici e alpinisti nella discussione, inclusi Giorgio e Laura Aliprandi, che hanno pubblicato libri sulle mappe storiche del Monte Bianco, e lo storico francese Paul Guichonnet, il quale sostenne nel suo libro "À qui appartient le Mont-Blanc?" nel 2013 che la vetta appartenesse all'Italia.
Nel 2020, la NATO incluse il confine sulla vetta nelle nuove mappe, ma i due Stati non ratificarono questa decisione. L'articolo mostra come questa controversia abbia radici storiche e cartografiche complesse che hanno contribuito a creare una percezione diversa del confine sulla vetta del Monte Bianco tra Italia e Francia.
La questione rimane ancora aperta e suscita interesse sia tra gli alpinisti che tra gli studiosi.
Conclude Stefano Ardito: "Fino a oggi una soluzione ufficiale e condivisa non esiste. Non a caso, sul foglio Courmayeur della Carta Nazionale della Svizzera, la vetta del Bianco compare con l’indicazione “zona contesa”, un termine spesso utilizzato in Himalaya, sulle tormentate frontiere che separano India, Pakistan e Cina. È una questione seria? È meglio cavarsela con un sorriso? Forse ha ragione lo scrittore torinese Maurizio Aragno, che nel suo libro Il confine italo-francese (Gaidano & Matta, 2021), afferma “Mieulet ci ha soffiato il Monte Bianco”.