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Vite in ascesa | 11 agosto 2023, 08:00

TORRE DELLA CRICCA – UN SIMBOLICO MONOLITO

a cura di Lodovico e Walter Marchisio

In arrampicata sulla Torre della Cricca

In arrampicata sulla Torre della Cricca

Di fianco alla “via ferrata” della Sacra di San Michele, nei pressi di Sant’Ambrogio in bassa Val di Susa, verso l’antica cava, esiste un monolito di una ventina di metri, non completamente “naturale” e cioè dal lato che guarda verso monte, in quanto oggetto un tempo di estrazione di materiale (ex miniera).

Dopo questa premessa tengo a precisare che la “richiodatura” con chiodi normali portata a termine 6 anni fa, il 5 gennaio 2017 da Walter Marchisio (mio figlio) e il sottoscritto, sulla via normale della “Torre della Cricca”, così si chiama il monolito in oggetto, è solo un primo passo voluto da un gruppo di amici di questa vecchia unione di persone appassionate di montagna che si erano unite nel lontano 28 settembre del 1969. Il gruppo, che era rimasto in vita per qualche anno fin quando i medesimi, me compreso, iscrivendoci al CAI in sezioni diverse, secondo l’ubicazione, abbiamo continuato la nostra attività in seno a questo sodalizio affermato e conosciuto in tutta Italia che vanta più di trecentomila soci.

La vetta

Del vecchio e caro gruppo è rimasto solo questo ricordo e il nome “La Cricca”, visto che usavamo questo monolito come palestra di allenamento.

Tengo a sottolineare che questa chiodatura è stata fatta con i classici sistemi di un tempo, perché se un domani si volesse rivalutare questo monolito, attrezzandolo con spit, fittoni resinati e catene per la calata, ci rivolgeremo sicuramente a chi fa questo di mestiere.

Quindi i lettori che desiderassero salirlo ora, sappiano che è a loro rischio e pericolo e devono prima assicurarsi che i chiodi da noi messi sulla via normale, non siano danneggiati da eventuali vandali. Sono stati posti 6 chiodi: uno alla partenza, 4 sulla via e uno in vetta in appoggio al grosso chiodo che resiste alle intemperie da anni insieme  a un nuovo cordino e 2 “maillon rapide” per la calata.

Ponendo questo nuovo ancoraggio è stata tolta la fettuccia usurata dal tempo, con relativa catena, messa dal compianto alpinista valsusino Gian Carlo Grassi nel 1986 quando avevamo lavorato insieme per la stesura del libro “90 scalate su guglie e monoliti” edito dalla De Agostini (serie Görlich) uscito poi nell’anno 1987.

Nel 1997 in fase di chiodatura

Per riguardo a questa grande figura dell’alpinismo italiano la sosta con la catena è stata consegnata all’ufficio tecnico del Comune di Sant’Ambrogio perché ne facciano l’uso che riterranno più consono (museo dei ricordi, CAI locale). 

Altezza del Monolito circa 25 metri. Avvicinamento 10 minuti dal parcheggio della “via ferrata” della Sacra di San Michele, percorrendo a ritroso il piazzale della ex-cava fino a scorgere sulla sinistra delle rocce della Sacra o Monte Pirchiriano questo imponente e isolato monolito.

La via normale si stacca dal lato rivolto al paese di Sant’Ambrogio.

Dopo un passaggio iniziale un po’ difficoltoso (IV-) si traversa verso destra sfruttando numerosi appigli dello spigolo e della paretina (III) che conducono a un ripiano dal quale si snoda un diedro erboso che tra le rocce (III) conduce al salto finale, che si supera sulla sinistra per una placchetta inclinata (III+), che in breve conduce in vetta. Calata in corda doppia dallo stesso versante.

Grazie a mio figlio Walter domenica 30 luglio 2023 ho potuto risalire in cima grazie al suo prezioso aiuto, per tornare ancora una volta su questo monolito a me tanto caro e verificare che i nostri chiodi sussistono ancora.

Torre della Cricca vista dal basso

Tempo impiegato per salita e discesa, con le opportune manovre di corda: 1 ora circa.

ascova

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