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Piemonte NordOvest | 03 agosto 2023, 14:07

Ricordando Adriano Bertinelli

Il 5 agosto 2023 sarà una ricorrenza triste: sono trascorsi sette anni dalla tragica scomparsa di Adriano Bertinelli. L'avvicendarsi delle stagioni e lo scorrere inesorabile del tempo, non risana le ferite gravi, provocate dalla nostalgia, dalle ingiustizie irrisolte e dal rimpianto per troppe care persone tanto presto scomparse

Adriano con la sua Birba

Adriano con la sua Birba

La scelta, spesso indotta, del suicidio, viene sovente criticata da chi vive sereno e non può comprendere.

In realtà, ci si toglie la vita quando, di fatto, ne siamo già stati privati in molti modi diversi.

Non è più vita SE non puoi lenire le sofferenze dei tuoi cari, a cui assisti impotente. Schiacciato da un sistema sanitario sempre più difficile da gestire per te.


Non è più vita quando hai letteralmente paura SE vedi avvicinarsi il postino con il suo carico dolente  di inesorabili, inappellabili gabelle.


Non è più vita SE, dopo anni di onesto e faticoso lavoro, con relativo mobbing, non puoi programmare una quotidianità decente: l'acquisto di una automobile, una vacanza, un sollievo.

Non ē più vita SE ti chiamano solo l' ospedale, la banca e una marea di incubi su due zampe.

Non è più vita SE hai una casa e te la tolgono tramite un pasticcio legalizzato.

Non è più vita Se poi trovi anche i rompicicoria del pensiero positivo, c'ē da piangere a sentirli sentenziare.

Non ē più vita SE ricevi consigli pedanti a raffica.

Non è più vita Se quando chiedi aiuto ti sondano anche quanti peli hai nel naso. Poi spariscono !! Vigliaccamente. Dopo averti rifilato la loro fetida pedanteria. Dopo averti sciorinato fior di prediche prima di dirigersi a briglia sciolta verso quel mare che tu non intravedi dal 2013.

Peggio delle prediche in cui ti ripetono che "sei un guerriero" c'ē solo l'inesorabile silenzio delle risposte che dovrebbero arrivate, ma non arrivano mai.

Ci si ammazza per Tutto questo. Perché ci hanno già ammazzati da vivi. Trasformando la nostra esistenza di persone troppo oneste in un inferno. 

Il 5 agosto 2023 sarà una ricorrenza triste: sono trascorsi sette anni dalla tragica scomparsa di Adriano Bertinelli. L'avvicendarsi delle stagioni e lo scorrere inesorabile del tempo, non risana le ferite gravi, provocate dalla nostalgia, dalle ingiustizie irrisolte e dal rimpianto per troppe care persone tanto presto scomparse.

 

Palpita carico di struggente tenerezza nei nostri cuori il ricordo di Adriano Bertinelli, che ci ha lasciati a soli 48 anni.  Era un uomo intelligente, generoso, attivissimo: autista scrupoloso e professionale; volontario attento e puntuale sulle ambulanze; ottimo assistente bagnanti;  appassionato di cinema, calcio, teatro; buongustaio, gourmet e  festaiolo instancabile.

Gli piaceva scrivere sul settimanale "La Voce di Parma" e distribuirlo fedelmente nelle edicole.

Adriano ha combattuto pacificamente mille battaglie: quelle per i diritti dei lavoratori,  spesso naufragate perché coloro che dovrebbero tutelarci  sovente svaniscono nel nulla e ci si ritrova soli, con le tasche vuote e con qualche preoccupazione in più di quelle che avevamo sperato di risolvere. Quelle per una sanità migliore, dato che la quotidianità della mamma Raffaella era estremamente sofferta. Quelle in favore degli animali maltrattati. Dietro al suo sorriso e al suo ottimismo conviviale si celavano storie di sconfitte amare, sogni infranti e progetti coraggiosi.

Ha trascorso lunghe ore ad ascoltare finti amici che lo hanno dimenticato  in fretta.

Adriano si entusiasmava facilmente e riusciva a entusiasmare i suoi interlocutori. Quando il sogno svaniva, si ritrovava solo a raccogliere i cocci e a sentir brontolare chi aveva visto disattese le proprie  aspettative.

 Birba la cagnona era la sua compagna più fedele. Dopo la tragica morte del suo bipede, ha trovato casa presso la famiglia dell'amico Luciano Marocchi .

Arrivederci, Adriano. Ora guidi  il tuo bus lungo le strade ampie e fiorite del Paradiso, verso spiagge incantate. Ti ricordiamo con infinito affetto, insieme ai tuoi genitori, Raffaella ed Ennio. Sperando che sulle vostre tombe nel cimitero di Fidenza si posi qualche fiore, pronto a collegare con il suo profumo la terra al Paradiso. Per testimoniare che vivi nei nostri cuori.“Il Signore, il tuo Dio, farà ritornare i tuoi dalla schiavitù, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo fra tutti i popoli. Quand'anche i tuoi esuli fossero all'estremità dei cieli, di là il tuo Dio, ti raccoglierà e di là ti prenderà. Il Signore, il tuo Dio, ti ricondurrà nel paese che i tuoi padri avevano posseduto e tu lo possederai; ed egli ti farà del bene e ti moltiplicherà più dei tuoi padri “ (Deuteronomio 30, 3\5).

 

Edi Morini

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