La sostituzione etnica fa parte del DNA dell'umanità e la storia dell'umanità è tutta una sostituzione etnica. Anche noi, come le formiche nel loro piccolo, siamo parte di questa storia. Cosa sarebbe la Valle D'Aosta senza il contributo di sangue e sperma dei legionari romani? E cosa sarebbe la Valle D'Aosta senza il contributo, in tutti i sensi, di calabresi, pugliesi, lucani, friulani e veneti?
La mitica Cordelia era una città romana che precedette l'antica Augusta Praetoria e gli stessi Romani, a loro tempo, ebbero bisogno. delle donne Sabine per rigenerarsi. E, se andiamo indietro nel tempo, lo stesso homo sapiens nelle sue trasmigrazioni ha dovuto fondersi con l'altro ramo di ominidi provenienti da un'altra parte a nord del nostro continente (homo di Neanderthal).
Gli stessi Salassi non costituivano una razza autoctona ma provenivano dai celto-liguri e hanno avuto bisogno di congiungersi con provenienti da altri popoli. E, del resto, cosa sarebbero gli Stati Uniti senza gli afroamericani, o i portoghesi senza gli angolani, o gli spagnoli senza gli arabi dell'Andalusia?
Basta, per nascondere la nostra incapacità a procreare figli, e a causa della nostra fallimentare politica demografica, dichiarare guerra alla sostituzione etnica! Perché, piaccia o no a qualche ministro di questo Governo, la storia dell'umanità è tutta una "tammurriata nera".
Non c'è bisogno di ricorrere agli studi antropologici di Lévi-Strauss per sapere che proveniamo tutti dall'Africa (...magari da Africo Nuovo).
"Limitarsi ad affermare l'uguaglianza naturale di tutti gli uomini non basta, la comune umanità si realizza attraverso e non malgrado le 
differenze culturali. Il progresso è sempre frutto di reciproca fecondazione di tradizioni culturali diverse. Il peggior nemico è l'etnocentrismo". (Lévi-Strauss)
Romano Dell'Aquila