Nei giorni scorsi l’Associazione Pendolari stanchi VdA ha lanciato un questionario teso a raccogliere indicazioni in merito alle modalità di utilizzo dei servizi ferroviari da/per la Valle d’Aosta, nonché raccogliere proposte relative all’attivazione dei servizi sostitutivi durante la chiusura della linea Ivrea-Aosta.
"Ringraziamo gli oltre 650 pendolari, per due terzi lavoratori e un terzo studenti, che hanno compilato il questionario, fornendo così un quadro più chiaro sulle modalità di utilizzo del treno (orari, tratte percorse, la frequenze) e indicando suggerimenti operativi interessanti", sottolinea l'Associazione.
Dai dati forniti risulta che il 60%, di coloro che hanno compilato il questionario, utilizza il treno 5 giorni alla settimana, il 13% durante il fine settimana e il 14% un giorno alla settimana. Un terzo dei pendolari utilizza il treno per raggiungere il capoluogo piemontese, mentre in Valle le tratte più gettonate risultano essere Aosta-Chatillon (13%) e Aosta-Pont St. Martin (12%). Un gradino più in basso le tratte Aosta-Verrès (9%) e Aosta a Ivrea (8%).
In merito alle indicazioni operative la maggior parte dei pendolari suggerisce di utilizzare il servizio autostradale con corse dirette su Torino, ma anche dirette su altre stazioni negli orari di punta (es. Aosta-Pont St. Martin-Ivrea, oppure Aosta-Chatillon-Verrès), superando la logica della percorrenza di un bus su tutta la tratta, ma frazionando, almeno negli orari di maggior utilizzo, la linea Ivrea-Aosta, così da consentire percorrenze più rapide e vicine a quelle della linea ferroviaria. Stimolanti anche le proposte che prevedono la chiusura della linea per tratte più contenute, concentrano i lavori a blocchi, in modo che una parte della ferrovia possa ancora essere utilizzata dai treni, riducendo così l’impatto del trasporto sui bus e i tempi di percorrenza.
"I contenuti del questionario - si legge in una nota di Pendolari stamchi VdA - sono stati inoltrati all’Assessorato regionale ai trasporti, in modo che possano essere utili per la costruzione del piano di trasporti sostitutivo. Rimaniamo ora in attesa di essere convocati per contribuire a definire, insieme alle altre organizzazioni sociali e ai tecnici di RFI e Trenitalia, un servizio che possa contenere il disagio di noi pendolari".