L’itinerario, ad anello, che si snoda attraverso luoghi e percorsi, anche “nascosti”, in cui si sono svolti alcuni momenti della lotta partigiana, è un percorso nella memoria della Resistenza e della Liberazione dal nazifascismo sul territorio aviglianese e in Valsangone.
Oltre ad ammirare le bellezze paesaggistiche è stata un'occasione per ripensare a quei valori morali e ideali che hanno alimentato e che costituiscono una delle più profonde e feconde radici dell'Italia repubblicana. Il ritrovo è avvenuto in Borgo San Pietro (parcheggio Via Oronte Nota – angolo Via Don Alberto Milano) verso le ore 9.
Parte del gruppo lungo il percorso
Erano presenti oltre 70 partecipanti e anche 2 vigilesse della Polizia Municipale di Avigliana che sono poi intervenute in alcuni attraversamenti stradali. Dopo gli interventi di Arnaldo Reviglio, conduttore e animatore dell’intero percorso, hanno preso la parola l’assessore Andrea Remoto che ha portato i saluti del Sindaco di Avigliana e introdotto l’importanza di questa giornata che precede la Festa della Liberazione del 25 aprile, la Presidente dell’A.N.P.I. sezione di Avigliana Daniela Molinero che ha ripreso alcuni aspetti relativi ai valori fondamentali della nostra Costituzione e il sottoscritto per salutare, a nome del CAI, tutti gli intervenuti facendo presente che a causa dei risaputi motivi di salute non poteva seguire a piedi l’intero tragitto ma ci sarebbe stato in tutti i punti più significativi.
Interno Masso Pera Filibert
Presente anche l’accompagnatore di escursionismo Giampiero Salomone che ha condotto Giulialda Ramello, diversamente abile. Il gruppo ha poi raggiunto l’ingresso del Parco Naturale dei Laghi di Avigliana, sostando davanti alla Casa del Parco dove ha ricevuto esaustive spiegazioni naturalistiche anche sul fondamentale ruolo svolto per la salvaguardia delle aree protette da parte dei Guardaparco.
La comitiva ha poi sostato presso l’Ecomuseo della pesca per ascoltare alcuni aspetti relativi ai percorsi dei Partigiani aviglianesi quando dalla Val Sangone saltuariamente rientravano dai loro familiari, notizie di alcuni segni convenzionali che alcuni civili ponevano per segnalare la presenza delle forze di occupazione tedesca e l’importante ruolo di organizzazione svolto presso l’Albergo Lago Grande di Avigliana, luogo di rifugio di ebrei dalle leggi razziali, sede del CLN clandestino, luogo di ritrovo dei comandanti partigiani e anche ricovero, nelle cantine, di esplosivi destinati a eventuali azioni di sabotaggio.
Roberta Mafffiodo mentre canta canzoni partigiane con presidentessa ANPI
Si è poi raggiunta la borgata Grignetto con sosta presso il piazzale Nino Costa per evocare i sacrifici dei Partigiani Caduti ai quali è stata dedicata la via percorsa (tutti gli aviglianesi e quelli Caduti sul territorio di Avigliana saranno ricordati nella biciclettata della memoria di sabato 29 aprile). Successivamente, dopo aver iniziato i percorsi nel bosco, si è arrivati al "Sentiero dei Maritano", recentemente allestito dagli Ecovolontari aviglianesi e inaugurato ufficialmente in questa camminata. Attraverso i sentieri “d la cara di Alman" si è raggiunto il Villaggio Primavera e il limitrofo grande masso erratico di Pera Filibert, dove per la prima volta in Piemonte, e forse in Italia, venne riconosciuto il superamento del VI grado ad opera del grande alpinista valsusino Giancarlo Grassi (col quale avevo pubblicato e scritto un libro sui monoliti che ben si affiancano a queste caratteristiche figure geologiche). Il masso, di classico serpentino, è diviso in tre parti da profonde spaccature e sulla sommità sono presenti spit per assicurarsi.
Il poeta Luigi Angelino racconta le sue poesie
Si prosegue poi verso Case Felisio per raggiungere la Via dei Pellegrini che si segue sino alla Certosa 1515, dove sono intervenuti la partecipante Anna Maria Gugole (CAI Giaveno e volontaria della Certosa) e il novantunenne sig. Piero che hanno illustrato sinteticamente ma in modo efficace la storia del luogo “di sosta e di pensiero”.
Si è poi ripartiti per risalire i crinali del Monte Ciabergia, superando il Belvedere di Combravino e raggiungendo il Belvedere di Modoprato (borgate di Valgioie) per la sosta picnic. Con la spettacolare vista sui Laghi di Avigliana, sull'Alta Val Sangone con le montagne circostanti, sul Moncuni e il Musiné si è assistito qui a diversi momenti importanti: il poeta e scrittore Luigi Angelino, figlio di un Partigiano, in arte "l'Angelino", ha illustrato "Poesie in cammino" e il certosino lavoro svolto per dare al sentiero l’impronta dei suoi brani poetici incisi nel legno, alcuni dei quali riguardano le tematiche oggetto principale dell’escursione.
Arnaldo Reviglio, anima della gita, Giampiero Salomone con l'accompagnata Giulialda e Lodovico Marchisio
Successivamente la Resistenza in quei luoghi è stata ricordata sia col dramma eroico dei due giovani fratelli Mario e Raoul Clementi, istriani sfollati a Modoprato, falciati dalle raffiche dei nazifascisti nella zona fra Levrette e Trucetti sia con gli eccidi nelle vicine borgata Chiappero (10 Caduti) e località Bonaria (11 Caduti). Poi Roberta Maffiodo insieme alla presidente ANPI Daniela Molinero hanno intonato, seguiti dai partecipanti, 2 canti molto significativi “Partigiano di Valle Susa” e “Bella Ciau”.
È seguito il saluto, a nome dell’Amministrazione Comunale di Valgioie, della consigliera Ester Perotto.
È iniziata poi la discesa per altri sentieri, transitando per la suggestiva “Via Sacra” (ricordato Gianfranco Salotti presso la fontana di Cumpar Rubert, ora rigenerata) e successiva sosta alla fontana San Francesco (da segnalare l’intenso profumo di aglietto), per raggiungere la borgata Mortera presso le lapidi che ricordano l’eccidio del 6 aprile 1944 dove sono stati trucidati 4 Partigiani (Neirotti Mario, Farca Pierino, Piol Arduino e Bogge Mario) e la signora Agnese Giovanna Maritano in Cugno che era uscita per salvare il nipotino; il momento ha destato commozione anche per la presenza e i racconti di due testimoni, che allora avevano due anni, il nipotino stesso Franco Cugno e Enzo Debernardi.
Si è ripartiti con nuovo passaggio alla Certosa 1515 con proseguimento verso il Lago Piccolo, seguendo il crinale di confine fra Giaveno e Avigliana, un tratto della Via dei Pellegrini, la Stra Véia Viana – Giaven sino ai sentieri collinari del Parco dei Laghi di Avigliana e passando accanto al masso erratico Pera Furcera. Dal Lago Piccolo sempre sul sentiero 451 si è rientrati al punto di partenza, con le visite alla Chiesa di San Pietro, la più antica di Avigliana con caratteristiche prettamente romaniche, decorazioni in stile gotico e un pregevole ciclo affrescato, e all’adiacente piccolo cimitero monumentale che rappresenta un pezzo di storia aviglianese.
Arnaldo Reviglio, con i suoi validi collaboratori, grazie anche agli Enti e alle personalità intervenute, ha saputo creare una giornata indimenticabile e importante aver contribuito ad alimentare il perenne ricordo di chi è caduto per la Libertà. Un grazie particolare a Matteo Zanfabro del CAI UGET per l’attenzione posta per curare la chiusura della folta comitiva, agli Amici di Avigliana per la visita al cimitero e all’Associazione Alpini, gruppo di Avigliana, nella persona di Gianni Portigliatti, per aver tenuto aperto sino a tarda ora la Chiesa di San Pietro.
Un ringraziamento doveroso va anche a un accompagnatore morale (come lui stesso definitosi): il Partigiano Elio Pereno, ultra novantaseienne sempre lucido, che in un non lontano passato aveva descritto parte dei sentieri percorsi e anche raccontato episodi della tragica esperienza vissuta.
Tutto il gruppo al completo al Belvedere (Sentiero dei poeti)
Nell’ottantesimo anniversario dell’inizio della Resistenza possiamo definire la giornata molto utile a interessanti spunti per il progetto: “Eventi, protagonisti, luoghi e segni di memoria” a cura del Comitato Resistenza Colle del Lys, che ha aderito all’organizzazione dell’intensissima giornata.