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Vite in ascesa | 14 aprile 2023, 08:00

ROCCA DELLA GHINGHERINA O “GHINGAROK”

di Lodovico Marchisio Foto di Roberta Maffiodo

La cima a torrione del Ghigarok o Ghingherina

La cima a torrione del Ghigarok o Ghingherina

La Rocca della Ghingherina o “Ghingarok” (796 m) è situata tra Giovo Ligure e Pontinvrea in Liguria sulla strada che da Albissola scende ad Acqui attraverso Sassello ed è una vetta molto caratteristica che assume ancora maggior valore perché situata su una cima del Parco Eolico. Su quest’importante sommità si pratica il “Boulder” e vi sono diverse vie attrezzate per tiri di corda più lunghi, con fittoni resinati e catene, adatte anche ai bambini. “La Rocca” così chiamato come impianto eolico, è entrato in funzione nel 2008 e prende il nome dalla Rocca della Ghingherina, una sommità rocciosa sullo spartiacque ligure - padano che si trova nella zona del sito eolico. L’area dell’impianto è per lo più adibita a prato ed è circondata da un bosco di faggi. Quattro pannelli didattici accompagnano i visitatori in un percorso guidato dedicato al parco eolico e a temi ambientali. In concomitanza con la realizzazione del parco eolico, FERA (energia elettrica pulita) è intervenuta sul territorio con opere finalizzate alla mitigazione degli impatti e alla riduzione dei campi elettromagnetici. Ha inoltre realizzato una cabina elettrica e un cavidotto interrato, eliminando 300 metri di linea aerea e smantellano tre tralicci elettrici.

L'autore con la figlia Stella

Nel 2011, FERA ha inoltre promosso e sostenuto i lavori di attrezzamento del sito di arrampicata sulla Rocca della Ghingherina, con la chiodatura di otto linee di salita realizzata in collaborazione con il nucleo Alpinistico della Protezione civile e dell’Associazione Nazionale Alpini. Il 31 agosto 2013, gli aerogeneratori di “La Rocca” hanno fornito l’energia elettrica per la prima edizione del Festival “Musica nel Vento”, organizzato nell’ambito dell’iniziativa “Giorni e notti del contadino” con il patrocinio del Comune di Pontinvrea. Il fascino di quest’itinerario è costituito dalla possibilità di attraversare, in un percorso relativamente breve, ambienti naturali fra loro assai diversi. Per fare un’esplorazione accurata del sito si parte dalle piane alluvionali del Rio Giovo, attraversando dapprima una tipica vegetazione ripariale, quindi maestosi boschi di castagni, per poi giungere nelle faggete sommitali dove è stato realizzato il Parco Eolico "La Rocca". Interessante e breve salita nell’unico punto (dal colle) in cui il roccione si lascia salire in libera per facili rocce (I° grado).

Difficoltà: facile (ma comunque alpinistico perché ci si deve arrampicare).

Accesso: Essa si raggiunge, provenendo dall'autostrada Torino – Savona, uscendo ad Albisola Superiore (da notare che Albisola Sup. si scrive con una sola S, mentre Albissola Marina (da cui si transita) si scrive con due S. Poi si  procede in direzione sud da Via Caduti Senza Croce verso Via Magrini, svoltando a destra e in via R. Poggi/SP2 arrivando in P.za Riccardo Poggi/SP334, svoltando poi a sinistra, prendendo Via Giovo/SP542, fino in Via Vernetta 9 di Pontinvrea, dove abbiamo pernottato. Al mattino voltare verso destra (lato mare) e prendere la prima stradina asfaltata con le indicazioni del Parco Eolico, proseguendo per circa 3 Km fino ad una buca nel terreno con a lato, lavori di rifacimento del selciato. Parcheggiare qui a lato l’auto perché pur superando la buca si dovrebbe affrontare una salita ripidissima che poche auto sono in grado di percorrere. 

Dislivello totale: circa 180 m in totale

Consigliabile: sì, per l’importanza che riveste questa cima sovrastata da un torrione roccioso alto una ventina di metri che ne aumenta ancora la rilevanza e la caratteristicità del luogo.

Ore andata: 1 h (avvicinamento compreso a passo lento, l’it. viene percorso salendo per il bosco)

Ore ritorno: 0,40 per la stretta e ripidissima stradina asfaltata che è meglio fare a piedi!

Totale ore: 1,40 h

Descrizione itinerario: Dall’esiguo spiazzo di parcheggio, posto a lato della stradina (slargo) seguire a destra una traccia sterrata che termina nel bosco. Salire direttamente su un rialzo boschivo non tracciato, che permette però di raggiungere in breve un grande altipiano e una strada sterrata che conduce verso destra a un bivio. A sinistra di esso vi è un cartello con il nome della cima, dato dai locali che usano questa cima rocciosa per l’arrampicata: “Ghingarok”. Il sentiero permette di girare da destra verso sinistra tutto il blocco roccioso sino a sbucare, dopo un settore attrezzato con Spit, il colletto più elevato che grazie a una traccia erbosa porta facilmente sul punto più elevato della cima per facili roccette.

Discesa: dalla cima scendere per le stesse roccette percorse per salire, fino al pianoro sottostante, dal quale voltando a sinistra si ritorna sul vasto altipiano sormontato dalle pale eoliche. Da qui proseguire sino a un pannello in legno dal quale volgendo a sinistra si raggiunge la ripidissima stradina  asfaltata che con rapida discesa  ci riporta al punto dove abbiamo parcheggiato l’auto.

Annotazione personale: questo è l’ultimo regalo che mi ha fatto mia figlia Stella prima di fare ritorno in Canada, conoscendo il mio immenso desiderio di fare piccole cime ancora alla mia portatala, perché potrebbe essere anche l’ultima volta che ci vediamo vista la lontananza che ci divide.

ascova

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