Sono i mali della politica valdostana contemporanea. Dall’ultimo Conseil Federal dell’UNION sembra uscita sconfitta la linea dei “4 Colonnelli” unionisti. Dico “sembra” perché, come si dice, “in cauda venenum” (è nella coda che si annida il veleno), il deliberato del Conseil lascia comunque aperta la porta alla linea auspicata dai colonnelli e cioè la possibilità di una apertura alla LEGA che, piaccia o non piaccia, con la sua maggioranza relativa dei consiglieri aprirebbe la strada alla tanto desiderata stabilità governativa.
Il deliberato consiliare dell’Union, insomma, è un classico esempio di cerchiobottismo. Con tale termine si intende, infatti, l’atteggiamento di chi non prende una posizione netta, barcamenandosi tra due contendenti o tra due comportamenti antitetici. E’ un vizio tipico della recente politica valdostana: un colpo al cerchio e uno alla botte.
Cerchiobottismo è anche una parola gergale di origine giornalistica che indica una posizione non netta tra due o più possibili alternative e di tale uso sono piene anche le pagine di molti organi di stampa. Ma torniamo al Conseil e al suo deliberato. L’ipotesi prevalente (37 voti a 31) è quella di una maggioranza a 20 consiglieri con l’entrata in Giunta di Pour l’Autonomie.
Ma sarà così? E se i colonnelli facessero mancare, o se li facessero mancare in seguito, i loro 4 voti? E qui appare lo spettro ancora una volta del frazionismo, altro male endemico della politica valdostana, grazie anche ad una balorda legge attuale elettorale, che non si ha il coraggio di modificare per non perdere il valore aggiunto e determinante del singolo consigliere.
Le cronache valdostane sono piene di questo malefico fenomeno che ha avuto nel tempo molteplici manifestazioni, tutte o quasi di provenienza unionista e tutte invocanti per sé l’autonomismo più autentico.
Ne traccio un elenco non esaustivo: Union Valdôtaine Progressiste, Renouveau Valdôtain, VDA Unie, VDA Libre, VDA Vive, Alliance Valdôtaine, Evolvendo, Mouv, Ensemble, Alpe, Orgueil Valdôtain, Pour l’Autonomie e forse tra non molto “Les Colonels Valdôtains”.
E così la giostra può riprendere a girare… al canto di “montagnes valdôtaines vous êtes mes amours”.