Tutto si può fare, anche se si hanno serie difficoltà motorie, ma non voglio più tornare su quello che esprimo abitualmente in ogni articolo, perché in questo momento mi preme sottolineare quello che il mio medico mi ha consigliato di fare e cioè di riuscire a trasmettere ai lettori un pensiero che sembra talmente ovvio e scontato, ma che cosi non è. Quando si hanno più patologie invalidanti, non solo come nel mio caso, si tende a rinunciare a compiere ogni azione che crei sofferenza al nostro fisico, ma ci si adagia in tutto ciò che sembra creare benessere (ES: stare più ore a letto a guardare la TV o leggere un bel libro e alzarsi solo per nutrirsi.)
Questo è quanto di più deleterio si possa fare per il nostro organismo perché inesorabilmente si entra in una via senza ritorno. Grazie alla mia compagna Roberta sono ritornato invece a sperare, a lottare e a sconfiggere la paura di rimanere paralizzato. Il motto della mia compagna scritto di suo pugno in un momento difficile della sua vita quando è tornata a credere nella fede in Dio e a pensare (per trasmetterlo a sua volta agli altri), che tutto può diventare possibile, è: “Ama, lotta, spera e vedrai che poi tutto si avvera”.
Quindi Roberta mi convince a scendere di casa con l’aiuto del bastone, mi aiuta a sedermi in macchina dato che lei non guida, per dirigermi a due piccole mete che da tempo desideravo fare per mettere al corrente chi ci legge che esistono angoli inconsueti e poco frequentati anche vicino a dove abiti. Parcheggiata l’auto e sceso zoppicante, tirato su di peso perché non riuscivo neanche ad alzarmi (anche se sembra una follia guidare in questo stato, ma è tutto in regola perché ho la patente vidimata per disabili) appena impugnati i bastoncini da montagna, le gambe come per incanto si sbloccano e pur con sofferenza riesco a raggiungere i due itinerari che qui vi propongo.
Alla base della Sentinella
La roccia è il solito gneiss granitoide della zona, le vie variano dalle placche appoggiate a quelle più verticali, con anche tetti, diedri e fessure. L'altezza dei tiri varia dai 10 ai 20 metri e servono al massimo 12 rinvii di protezione per scalarla; Essendo molto esposta non è però consigliabile in caso di vento. Anche la quota modesta della cima, (circa 550 m) e l'esposizione a sud, la rendono perfetta nelle assolate giornate invernali e nelle mezze stagioni.
ACCESSO: Provenendo da Torino lungo la S.S. 25 del Moncenisio, appena prima del cavalcavia che precede il paese di Borgone, prendere a destra in direzione del centro del paese. Inoltrarsi fino alla prima piazzetta con la Chiesa, da cui voltare a destra proseguendo in direzione della frazione Gandoglio. Seguire la carrozzabile in leggera salita fino a incontrare in prossimità di un’ampia curva un grosso ripetitore, sotto il quale è possibile parcheggiare. Imboccare quindi la stradina che si dirige verso le antenne. Prendere a destra in corrispondenza di un palo di cemento, da dove si dipana una traccia di sentiero che in pochi minuti conduce alla falesia (bolli gialli - 10 minuti.).
Per una breve traccia dal lato di accesso, anche gli escursionisti (senza sporgersi troppo nel vuoto) possono accedere all’ampio piazzale di vetta da cui si gode un bel panorama.
In veatta alla Sentinella
Descrizione delle vie di arrampicata tratte da “Gulliver”.
1. Can-camin 5a 10 m – 6 Rinvii
2. Edera tignosa 5c 10 m – 5 Rinvii – Sosta in comune con la 3
3. Fessin-fessura 5c 10 m – 6 Rinvii
4. Schegge impazzite 6a 15 m – 7 Rinvii (ultimo in comune con la 5)
5. Il guardiano di pietra 5b 15 m – 7 Rinvii
6. Problema oltre il pulpito 6b+ 20 m – 9 Rinvii
7. La strettoia 5c 20 m – 9 Rinvii (parte in comune con la 8, 2 spit; si unisce alla 5 nel finale, 2 spit)
8. Tripla L 6b+ 20 m – 10 Rinvii
9. Problema-L 6c 20 m – 12 Rinvii (parte sulla 8, 7 spit; si unisce alla 6 nel finale, 3 spit)
10. Ascesa verso il nulla 6c 20 m – 9 Rinvii
11. Il grande incendio 5c 20 m – 8 Rinvii
12. Spari nel silenzio 6b 18 m – 8 Rinvii
13. Latrati nella nebbia 5c 18 m – 9 Rinvii
14. Altolá 5c 18 m – 9 Rinvii
15. Chi va là? 5b 15 m – 8 Rinvii
16. Surfando l’onda 5b 15 m – 7 Rinvii (ultimi 2 in comune con la 15)
ROC DEL SEGNALE O “TRUC DEL BAL ‘D LE MASCHE (450 m)
Con lo stesso accesso del precedente e cioè da “La Sentinella” per un sentiero con corda fissa, perché di accesso alla vie di arrampicata, si scende con un po’ di precauzione questo breve tratto, che superata la base di accesso alle vie di arrampicata, si inoltra nel bosco, fino ad incrociare un esile traccia che conduce al sentiero principale di discesa, che dal ripetitore scende direttamente a questo punto evitando la digressione a “La Sentinella”. Da qui proseguendo si scenderebbe a San Valeriano nei pressi dell’antica cappella romanica (XII-XIII secolo), a pianta rettangolare, con un affresco nel quale è ben visibile il Cristo Pantocratore benedicente, dalla quale in 1 ora si raggiunge in salita la cima. Dal nostro itinerario invece (essendo già a livello della sommità che si vuol raggiungere ben sopra l’accesso basso), si compie un tornante e si lascia il sentiero principale che si deve comunque abbandonare per chi vuole salire sulla vetta. Ci si sposta sulla destra e poi a sinistra per seguire una traccia appena visibile, che (con l’unico riferimento della roccia medesima) conduce alla sua base.
In vetta
La cima, con il suo ometto cementato a volte con una bandiera tricolore che viene messa e tolta, la si raggiunge per rocce inclinate, senza alcuna difficoltà. Ore 0,40 dalla partenza, e senza la digressione alla Sentinella, sono sufficienti 30 minuti per raggiungere dal parcheggio alto, la cima. Un ultimo itinerario per salire su questa cima, è parcheggiare l’auto al curvone posto a 1,5 km sotto i ripetitori. Questo nuovo sentiero è stato tracciato e segnato dal CAI. Esso conduce alle località limitrofe. Il sentiero inizia (molto largo) con una salita deviando a destra (sentiero panoramico) per ricongiungersi sui sentieri abituali dai quali si raggiunge l’amato vertice. (ore 1 alla vetta - 25 minuti alla sua base.) Per concludere, se pur la roccia di questa cima inusuale e accattivante per la sua forma, sia simile alla “Sentinella”, non vi sono vie di roccia attrezzate, ma mettendosi le dovute protezioni vi sono begli spunti di scalata discontinua dal versante a valle alto più 70 metri e con difficoltà che si aggirano sul IV grado.