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CRONACA | 20 maggio 2022, 13:00

In Valle nel 2020 nessuna vittima stradale

In occasione della 15ª Tappa Rivarolo Canavese – Cogne 22 maggio 2022 ACI al Giro d'Italia 2022 per la sicurezza stradale, obiettivo far prendere coscienza sulla sicurezza e sui comportamenti quotidiani degli automobilisti, dei ciclisti, dei pedoni e della micro-mobilità

In Valle nel 2020 nessuna vittima stradale

Nella nostra regione nel 2020, non sono state registrate vittime della strada (4 nel 2019) ma coinvolti in incidenti gravi, però, 22 pedoni, 11 biciclette e anche una bici elettrica. Commenta Ettore Vierin, presidente ACI della Valle d'Aosta: «Campagne di sensibilizzazione per i giovani, che oggi prendono coscienza del valore della vita e domani saranno genitori più responsabili».

La campagna per la sicurezza stradale #rispettiamoci - promossa da ACI durante il Giro d’Italia, per indirizzare verso i corretti comportamenti di guida, specie quando gli automobilisti incontrano chi pedala o i pedoni - giunge alla sua quarta edizione. Quest’anno sono previsti uno spot tutorial sulla sicurezza, durante la diretta del Giro d’Italia, e la raccolta di testimonianze nelle sedi di partenza e arrivo di tappa da parte di opinion leader, ciclisti professionisti e leggende del ciclismo nazionale che verranno postate sul portale ufficiale del Giro (https://www.giroditalia.it/).

Al contempo, la diffusione è assicurata dai canali web (http://www.aci.it/) e social di ACI, oltre che da una newsroom per informare i media locali sui numeri degli incidenti nei Comuni e nelle Aree Metropolitane che in questi anni ha sensibilizzato gli automobilisti e i ciclisti sulle regole da rispettare. I numeri degli incidenti stradali invitano a riflettere sulla sicurezza delle nostre strade, in particolare a tutela dei ciclisti, dei pedoni e della micro-mobilità in costante crescita.

I dati a disposizione riguardano il 2019, anno oramai definito pre-pandemico, e il 2020, l’anno della pandemia da Covid-19, in cui si è registrata una forte diminuzione del traffico e degli spostamenti, dovuti al lockdown totale e parziale. Nella loro differenza di parametri il 2019, il 2020 e il 2021 (seppur non ancora pienamente elaborato statisticamente) rappresentano un focus interessante per porre le basi per una maggiore prevenzione degli incidenti. Nel 2019 abbiamo assistito a un leggero incremento nelle percorrenze medie annue, con un aumento del 5,6% rispetto al 2018. La vendita di biciclette e di e-bike nel 2019 è aumentata del 7% rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto alla diffusione proprio delle e-bike, da sole cresciute del 13% (passando da 173mila a 195mila pezzi venduti, con 1,713 milioni di unità in totale). Aumenta anche l’uso di altre forme di micromobilità elettrica, in particolare i monopattini (+100.000 in uso in Italia), che ai fini della circolazione stradale sono stati equiparati alle biciclette (legge 160 del 27 dicembre 2019).

Tutto questo però è stato inaspettatamente ed improvvisamente superato nel 2020, con l’arrivo della pandemia da Covid-19 che ha letteralmente stravolto le abitudini di tutti, con forti ripercussioni sulla mobilità che continueranno a protrarsi nel prossimo futuro. Si assiste ad una forte ascesa della bicicletta come mezzo di trasporto: nel 2020 le vendite hanno raggiunto più di 2.000.000 di pezzi, con un aumento del 17% rispetto al 2019, mentre le vendite di e-bike sono aumentate addirittura del 44%.

Tra i motivi dell’incremento gli incentivi governativi all’acquisto delle bici, ma anche la “necessità di distanziamento” e la “paura di assembramenti sui mezzi pubblici” dovuti alla pandemia. A ciò si aggiunga l’impressionante numero di monopattini elettrici venduti nel 2020: 125.000 (+140%) solo nei primi sette mesi dell’anno. La ricerca condotta da ISFORT mostra come nel periodo post-lockdown (18 maggio-15 ottobre) sia aumentata la quota di mobilità dolce (popolazione che si sposta a piedi, in bicicletta o in monopattino: +11%) a discapito di tutti i mezzi motorizzati, ma soprattutto del Trasporto Pubblico Locale.

In questo contesto, in cui la mobilità ha subito una battuta d’arresto come mai si era verificato prima, un ritorno positivo è sicuramente dato dalla diminuzione di incidenti stradali, dovuta alla minore esposizione al rischio. La prima metà del 2021 evidenzia il recupero della quota modale dell’auto, ormai ai livelli pre-Covid, rispetto alla mobilità dolce, in riassestamento dopo la grande crescita del 2020. Anche dal mercato provengono gli stessi segnali: dopo un boom di vendite di biciclette nel 2020, il mercato complessivo nel 2021 ha segnato una flessione del 2%, pur essendo aumentate le vendite di e-bike. Per quanto riguarda l'incidentalità, da un'analisi sui dati della Polizia Locale dei grandi Comuni disponibili, si registrano valori pressoché stabili rispetto al 2020 o al più in lieve aumento, soprattutto nell'ultimo trimestre.

L’aumento delle velocità durante, inoltre, la pandemia è stato registrato in tutti i principali Paesi europei. Da considerare anche l’aumento delle sanzioni elevate ai ciclisti, in relazione al maggior uso di questo mezzo. Nella Provincia di Aosta, nel 2020, a fronte di 194 incidenti gravi, non sono state registrate vittime della strada: nell'anno precedente, invece, gli episodi erano stati 313 e i decessi 4.

Luglio e agosto sono i mesi in cui si è concentrata la maggior quantità di incidenti (51), la fascia oraria più pericolosa è quella dalle 14 alle 17 (51 episodi anche in questo caso), mentre la guida distratta rappresenta la concausa principale degli eventi (nel 21% dei casi). Per quanto riguarda l'utenza vulnerabile, infine, nel 2020 sono stati investiti 22 pedoni, mentre risultano coinvolte in incidenti 11 biciclette e una bici elettrica. Dati ACI-Istat.

“Sono ormai diversi anni che, nel corso di diverse campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale, coinvolgiamo i giovani nelle scuole mettendo in risalto i vantaggi di una mobilità responsabile attraverso comportamenti corretti – ha dichiarato Ettore Vierin, presidente dell’Automobile Club Valle d’Aosta (nella foto) -. E’ più che certo che l’occasione del Giro d’Italia amplifica il ritorno positivo sui giovani, che oggi prendono coscienza del prezioso valore della vita, che non deve essere messo a rischio sulla strada, e domani saranno sicuramente genitori più attenti nel trasmettere questi insegnamenti”.

pi.mi.

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