Nella nostra regione nel 2020, non sono state registrate vittime della strada (4 nel 2019) ma coinvolti in incidenti gravi, però, 22 pedoni, 11 biciclette e anche una bici elettrica. Commenta Ettore Vierin, presidente ACI della Valle d'Aosta: «Campagne di sensibilizzazione per i giovani, che oggi prendono coscienza del valore della vita e domani saranno genitori più responsabili».
La campagna per la sicurezza stradale #rispettiamoci - promossa da ACI durante il Giro d’Italia, per indirizzare verso i corretti comportamenti di guida, specie quando gli automobilisti incontrano chi pedala o i pedoni - giunge alla sua quarta edizione. Quest’anno sono previsti uno spot tutorial sulla sicurezza, durante la diretta del Giro d’Italia, e la raccolta di testimonianze nelle sedi di partenza e arrivo di tappa da parte di opinion leader, ciclisti professionisti e leggende del ciclismo nazionale che verranno postate sul portale ufficiale del Giro (https://www.giroditalia.it/).
Al contempo, la diffusione è assicurata dai canali web (http://www.aci.it/) e social di ACI, oltre che da una newsroom per informare i media locali sui numeri degli incidenti nei Comuni e nelle Aree Metropolitane che in questi anni ha sensibilizzato gli automobilisti e i ciclisti sulle regole da rispettare. I numeri degli incidenti stradali invitano a riflettere sulla sicurezza delle nostre strade, in particolare a tutela dei ciclisti, dei pedoni e della micro-mobilità in costante crescita.
I dati a disposizione riguardano il 2019, anno oramai definito pre-pandemico, e il 2020, l’anno della pandemia da Covid-19, in cui si è registrata una forte diminuzione del traffico e degli spostamenti, dovuti al lockdown totale e parziale. Nella loro differenza di parametri il 2019, il 2020 e il 2021 (seppur non ancora pienamente elaborato statisticamente) rappresentano un focus interessante per porre le basi per una maggiore prevenzione degli incidenti. Nel 2019 abbiamo assistito a un leggero incremento nelle percorrenze medie annue, con un aumento del 5,6% rispetto al 2018. La vendita di biciclette e di e-bike nel 2019 è aumentata del 7% rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto alla diffusione proprio delle e-bike, da sole cresciute del 13% (passando da 173mila a 195mila pezzi venduti, con 1,713 milioni di unità in totale). Aumenta anche l’uso di altre forme di micromobilità elettrica, in particolare i monopattini (+100.000 in uso in Italia), che ai fini della circolazione stradale sono stati equiparati alle biciclette (legge 160 del 27 dicembre 2019).
Tutto questo però è stato inaspettatamente ed improvvisamente superato nel 2020, con l’arrivo della pandemia da Covid-19 che ha letteralmente stravolto le abitudini di tutti, con forti ripercussioni sulla mobilità che continueranno a protrarsi nel prossimo futuro. Si assiste ad una forte ascesa della bicicletta come mezzo di trasporto: nel 2020 le vendite hanno raggiunto più di 2.000.000 di pezzi, con un aumento del 17% rispetto al 2019, mentre le vendite di e-bike sono aumentate addirittura del 44%.
Tra i motivi dell’incremento gli incentivi governativi all’acquisto delle bici, ma anche la “necessità di distanziamento” e la “paura di assembramenti sui mezzi pubblici” dovuti alla pandemia. A ciò si aggiunga l’impressionante numero di monopattini elettrici venduti nel 2020: 125.000 (+140%) solo nei primi sette mesi dell’anno. La ricerca condotta da ISFORT mostra come nel periodo post-lockdown (18 maggio-15 ottobre) sia aumentata la quota di mobilità dolce (popolazione che si sposta a piedi, in bicicletta o in monopattino: +11%) a discapito di tutti i mezzi motorizzati, ma soprattutto del Trasporto Pubblico Locale.
In questo contesto, in cui la mobilità ha subito una battuta d’arresto come mai si era verificato prima, un ritorno positivo è sicuramente dato dalla diminuzione di incidenti stradali, dovuta alla minore esposizione al rischio. La prima metà del 2021 evidenzia il recupero della quota modale dell’auto, ormai ai livelli pre-Covid, rispetto alla mobilità dolce, in riassestamento dopo la grande crescita del 2020. Anche dal mercato provengono gli stessi segnali: dopo un boom di vendite di biciclette nel 2020, il mercato complessivo nel 2021 ha segnato una flessione del 2%, pur essendo aumentate le vendite di e-bike. Per quanto riguarda l'incidentalità, da un'analisi sui dati della Polizia Locale dei grandi Comuni disponibili, si registrano valori pressoché stabili rispetto al 2020 o al più in lieve aumento, soprattutto nell'ultimo trimestre.
L’aumento delle velocità durante, inoltre, la pandemia è stato registrato in tutti i principali Paesi europei. Da considerare anche l’aumento delle sanzioni elevate ai ciclisti, in relazione al maggior uso di questo mezzo. Nella Provincia di Aosta, nel 2020, a fronte di 194 incidenti gravi, non sono state registrate vittime della strada: nell'anno precedente, invece, gli episodi erano stati 313 e i decessi 4.
Luglio e agosto sono i mesi in cui si è concentrata la maggior quantità di incidenti (51), la fascia oraria più pericolosa è quella dalle 14 alle 17 (51 episodi anche in questo caso), mentre la guida distratta rappresenta la concausa principale degli eventi (nel 21% dei casi). Per quanto riguarda l'utenza vulnerabile, infine, nel 2020 sono stati investiti 22 pedoni, mentre risultano coinvolte in incidenti 11 biciclette e una bici elettrica. Dati ACI-Istat.
“Sono ormai diversi anni che, nel corso di diverse campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale, coinvolgiamo i giovani nelle scuole mettendo in risalto i vantaggi di una mobilità responsabile attraverso comportamenti corretti – ha dichiarato Ettore Vierin, presidente dell’Automobile Club Valle d’Aosta (nella foto) -. E’ più che certo che l’occasione del Giro d’Italia amplifica il ritorno positivo sui giovani, che oggi prendono coscienza del prezioso valore della vita, che non deve essere messo a rischio sulla strada, e domani saranno sicuramente genitori più attenti nel trasmettere questi insegnamenti”.