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ECONOMIA | 22 aprile 2022, 11:30

PD VDA chiede a Draghi più attenzione all'idroelettrico

Evitare scelte sbagliate nella proprietà delle acque per il bene della Regione

PD VDA chiede a Draghi più attenzione all'idroelettrico

"Procedere mediante bandi di gara europei, in questo momento storico, è una scelta sbagliata" - esordisce così il PD in una nota riguardante la mossa del Governo Draghi di introdurre procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche. Il percorso di assegnazione delle concessioni infatti è previsto con il termine del 31 dicembre 2022.

Procedendo con bandi di gara a livello europeo, l'energia che si ricava dall'acqua diventerebbe infatti una risorsa strategica, in particolar modo per una regione come la Valle d'Aosta, considerando il fatto che c'è una tendenza generale a rendersi indipendente dal gas proveniente dalla Russia, visti gli ultimi sviluppi bellici.  

Proprio a causa della guerra, si prevede che in Italia si attui in maniera sempre più marcata una strategia riguardante l'utilizzo di fonti di energia derivanti dall'idroelettrico: per questo motivo perseguire strade intraprese prima dello scoppio del conflitto potrebbe essere controproducente. 

La proposta derivante  dal PD è quella di prorogare di vent'anni le attuali concessioni idriche, provvedendo anche a ridefinire le condizioni delle stesse, mentre si potrebbero impegnare i gestori degli impianti all'effettuazione di investimenti rivolti all'ambiente, salvaguardando il territorio. 

Occorre ricordare che il settore idroelettrico attualmente rappresenta circa 1/5 della produzione totale elettrica italiana, mentre raggiunge una percentuale del 40% se si parla di energia rinnovabile. 

Allo stato attuale, la maggior parte dell'energia è gestita da 8 operatori (Enel, A2A, Alperia, Dolomiti Energia, Edison, Cva, Iren, Acea) e buona parte delle concessioni vedrà il suo termine nel 2029. L'idea che le concessioni possano finire in mano a grandi multinazionali energetiche risulta quindi pericoloso dal punto di vista strategico, sia per la Nazione, sia per la Valle d'Aosta. 

Come PD della Valle d’Aosta sosterremo senza esitazioni questa proposta. Una proposta di buon senso che apre nuove prospettive per il gruppo CVA. In questo momento serve serenità e qualche garanzia per il futuro” - commenta Luca Tonino segretario Regionale del PDVDA.

Chiediamo a tutte le forze politiche autonomiste e ai rappresentanti locali delle forze politiche nazionali di accompagnarci su questa proposta. La responsabilità e il bene della Valle d’Aosta, tante volte declamati ed enunciati soprattutto in questo periodo, devono diventare realtà: gli autonomisti e il centro destra sono disponibili a ragionare in questo senso?

red. pol.

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