Chi deve scegliere il Governatore della Valle d'Aosta? E' il caso di continuare con la solfa attuale, che vede attori i soli consiglieri regionali (una sorta di club dei 35) pronti a fare e disfare quello che hanno deciso il giorno prima e condannare la Regione ad una situazione di perenne instabilità, o è il caso di cambiare le carte in tavola e restituire al cittadino valdostano elettore il diritto di scegliersi con il voto chi dovrà guidare per una intera legislatura le sorti, sul piano sociale, economico e politico-istituzionale, di tutta la comunità valdostana?
E' questo il tema vitale che si sono posti centinaia di valdostani, di ogni orientamento politico, dando vita al Comitato regionale per una riforma elettorale. Per la Valle sarebbe una vera rivoluzione, ma se andiamo oltre Pont St. Martin si tratta di allinearci ad una situazione istituzionale comune a tutte le altre Regioni (anche autonome) d'Italia.
Eleggere direttamente con il voto dei cittadini il Presidente della regione, forte di una maggioranza in grado di stabilire la stabilità governativa.
Scegliere, prima del voto, le alleanze ed i programmi elettorali; garantire - riducendo il quorum attuale - la possibilità di rappresentanza anche a forze partitiche minori; assicurare col voto, e col superamento della preferenza unica, una presenza consistente di donne nel Consiglio Regionale: prevedere la possibilità di sfiduciare (se ci sono i numeri) una maggioranza che in caso di esito positivo dia luogo a nuove elezioni; estendere l'elettorato passivo anche ai diciottenni.
Sono questi i contenuti essenziali di una proposta di legge che il Comitato ha presentato in Consiglio Regionale, con la prospettiva di dar luogo ad un referendum legislativo propositivo da effettuarsi prima della scadenza della attuale legislatura.