Nei prossimi giorni il Consiglio Valle si riunirà per designare, tra l’altro, chi parteciperà per la Petite Patrie - con i due parlamentari della Valle d’Aosta - alla elezione del Presidente della Repubblica
Sarebbe quella della nomina un’occasione per dimostrare quanto da piazza Deffeyes gli orizzonti spazzino e si calino nel territorio valdostano.
Sarebbe un’occasione per uscire dalla bolla Deffeyes per dare un segnale forte di coesione e partecipazione.
Sarebbe l’occasione per riconoscere il valore di chi in questi ultimi due anni di pandemia ha dato anima e corpo per il prossimo.
Sarebbe il momento di fare seguire le parole atti concreti di grande valore etico e morale.
Se i Sindaci, con i sanitari, sono stati coloro che più di altri si sono esposti, adoperati, creato dighe contro il covid sacrificando tempo e mettendo in campo professionalità, capacità, dedizione e altruismo, meritano una medaglia al valor politico e civile.
Per questo la politica bene farebbe nominare GRande elettore della Regione Autonoma Valle d'Aosta una Sindaca o un Sindaco.
Sarebbe un atto simbolico ma al tempo concreto per ribadire quanto siano importanti i nostri piccoli comuni ed i loro sindaci per la salvaguardia del territorio, il mantenimento dell’ambiente, il contrasto allo spopolamento.
Nominare Grande elettore una sindaca o un sindaco si può fare.
Infatti all’articolo 83 della Costituzione si legge: “Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze".
I delegati devono essere quindi eletti dal consiglio regionale e non tra i consiglieri regionali, come è accaduto fino ad ora ed in particolare con il presidente della Regione.
Per dirla alla Bonaccini sarebbe un bel segnale se per la prima volta un sindaco o una sindaca partecipassero all’elezione del Presidente della Repubblica. Sarebbe un segnale di attenzione nei confronti dei Comuni.
Sarebbe un grande segnale che la nostra Autonomia Speciale riparte dal basso, dal territorio.
In Valle d’Aosta si può fare in quanto, a differenza delle altre regioni che ne designano tre tenendo conto dell’equilibrio delle delegazioni regionali - ovvero presidente della giunta, presidente del consiglio regionale e un esponente della minoranza, la Petite Patrie esprime un solo Grande elettore e quindi non ci sono equilibrismi da rispettare.
Più che in altre regioni i nostri sindaci hanno un'investitura e una rappresentanza popolare larga, sono sempre di più figure di riferimento e sono pienamente legittimati a partecipare all'elezione della massima carica dello Stato.
È stato lo stesso Mattarella a sottolineare che i sindaci sono stati decisivi per affrontare sul campo la pandemia e Draghi ha affidato alle mani dei sindaci l'attuazione del Recovery.
I sindaci meritano di veder riconosciuto il loro ruolo, e non solo quando si tratta di stare in prima linea nelle difficoltà quotidiane.
Facciamo vedere che la Petite Patrie è avanti. Rilanciamo e rilanciate Voi di piazza Deffeyes la nostra Autonomia Speciale.
Facciamolo e fatelo perché si può fare.