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ATTUALITÀ | 27 dicembre 2021, 17:29

Arrivederci, Angelo

L'ing. Angelo Burzi di Torino ha concluso prematuramente la sua laboriosa, onesta, trasparente e coraggiosa esistenza terrena. Impossibile non ricordarlo sempre presente in Val Noce, a Frossasco (To), al Museo del Gusto e al Museo dell'Emigrazione, dove tutti gli volevano bene

Angelo Burzi

Angelo Burzi

Aveva 73 anni. Ha preferito l'abbraccio misericordioso di Dio alla crudeltà del nostro difficile mondo Angelo Burzi 

L'ho conosciuto nel 2000: mi occupavo della sua campagna elettorale su uno scatenato settimanale campagnolo. Lo facevo con tutto il cuore, sebbene fossero in tanti, sia dove risiedo che nella redazione presso cui lavoravo, a pensare diversamente e a manifestare contrarietà, guardandomi storto. Guardavano di traverso persino alcuni esponenti del medesimo partito che, in quel particolare frangente, volevano proporre un altro candidato locale.

Ma io testimoniavo con convinzione la mia indiscussa lealtà alla sola corrente politica che, in quel periodo, avesse espresso solidale concretezza, sventando le dimissioni selvagge di mio padre moribondo. Non si era trattato di ottenere un privilegio, sia ben chiaro, ma di difendere un sacrosanto diritto: quello al ricovero ospedaliero senza limiti di tempo, indipendentemente dalla malattia. Fui anche rappresentante di lista per la medesima corrente in ben due occasioni, a Torre Pellice e a Pinerolo.

A quella campagna elettorale ne seguirono altre: ho visto Angelo lavorare sul territorio e per il territorio. Con semplicità, discrezione, immediatezza, professionalità.

Spesso la politica urla, sbraita: lui invece era un uomo di rara intelligenza, educazione, determinazione, capace di ascoltare e comprendere, di rispettare e dialogare.

Impossibile non ricordarlo sempre presente in Val Noce, a Frossasco (To), al Museo del Gusto e al Museo dell'Emigrazione, dove tutti gli volevano bene.

Ci sono tanti momenti lieti da rammentare: la serata al Castello di Buriasco, dove Magdi Cristiano Allam presentava il suo libro. La festa che concludeva le campagne elettorali al Castello di Macello o al Macumba di Pinerolo. Le ore serene trascorse a “Laghi e Baite” di Cumiana. Le riunioni alla Galup di Pinerolo.

Angelo Burzi amava sinceramente le nostre vallate e ci raccomandava sempre di valorizzarne il patrimonio naturale: di creare dei centri termali per il benessere della persona. Ha lavorato al meglio senza far rumore. Avremmo dovuto ascoltarlo.

Il resto, è cronaca odierna. Alcune considerazioni sorgono spontanee, in generale: quando si inciampa, nostro malgrado, nella burocrazia, forse troppe cose cambiano. Parlo a ragion veduta. Molti amici diventano  frettolosi, poco disposti ad ascoltare il lungo e circostanziato racconto delle nostre peripezie: tagliano corto, hanno tanta fretta, si imboscano. Non li sentiamo più. Non rispondono al telefono, né alle email.

Accade quando siamo nei guai con la giustizia terrena, perché molti dimenticano che il solo Giudice infallibile non è su questa terra. Succede quando la salute ci lascia e nessuno porge orecchio all'elenco dei nostri sintomi. Di assordante silenzio, secondo me, si muore. Si muore di mancate risposte e di promesse dimenticate, di speranze deluse e buonismo strisciante.

Arrivederci, Angelo, in un Mondo finalmente migliore. Sono fiera di aver scritto di te per tanti anni e riscriverei ogni parola con il medesimo entusiasmo.

Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la Terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Matteo 5, 3\12)

Edi Morini

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