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CRONACA | 25 ottobre 2021, 15:25

Per Procura è 'talvolta desolante' ma non illecita la gestione della Sanità in Valle

Chiesta l'archiviazione delle inchieste su presunte irregolarità in assunzioni interiinali e sul presunto utilizzo indebito di una sala chirurgica

Il pm Luca Ceccanti

Il pm Luca Ceccanti

"Un quadro talvolta decisamente desolante" della gestione della sanità pubblica valdostana ma nessun illecito penale. Con queste due sottolineature il pm Luca Ceccanti ha chiesto l'archiviazione per l'indagine sulle assunzioni di personale nella Usl valdostana attraverso una società di somministrazione interinale, la Synergie Italia spa.

Chiesta l'archiviazione anche per quanto riguarda l'indagine sulle liste di attesa per gli interventi chirurgici all'ospedale regionale, nello specifico sull'operazione a cui era stato sottoposto nell'aprile scorso Gilberto Manfrin, padre di Andrea Manfrin, capogruppo della Lega Vda in Consiglio Valle.

Nel primo caso, le indagini erano state condotte dalla Digos ed erano state ipotizzate irregolarità nelle assunzioni nel settore pubblico sanitario; fra gli interinali indirizzati dall'agenzia del lavoro Synergie Umana, che aveva vinto l’appalto somministrazioni (l'Agenzia di somministrazione è intermediario tra lavoratore e impresa utilizzatrice che deve essere iscritto in apposito albo istituito presso il Ministero del lavoro) c'erano anche la figlia dell’assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse e il di lei fidanzato. La Procura ha ravvisato "clientelismo e favoritismo" nella gestione delle assunzioni, nonchè "poco trasparenti e inopportune invasioni di campo " della politica nelle attività amministrative, anche se non si può provare che ciò sia avvenuto in un contesto di reato. Agli inquirenti resta "il forte sospetto che ciò sia accaduto" anche per la spiccata tendenza dell'allora (primi mesi di quest'anno) direttore generale della Usl Angelo Pescarmona “a raccomandare soggetti legati a lui e, in un caso all’assessore alla Sanità Roberto Barmasse (figlia e fidanzato ndr)". Raccomandazioni che però non sono sconfinate in pressioni indebite o ricattatorie e soprattutto mai sollecitate dallo stesso assessore Barmasse.

Per quanto riguarda l'intervento chirurgico a Manfrin, per il quale era stata riaperta una sala operatoria chiusa causa blocco degli interventi non urgenti, è emerso che l'operazione era stata programmata da tempo così come altri interventi tutti effettuati in quello stesso periodo e, per gli inquirenti, vi fu interessamento 'politico' della segreteria dell'assessore Barmasse presso il primario della Struttura ospedaliera affinché fosse eseguita l'operazione, ma non  pressione eccedenti i limiti di legge. 

Resta il fatto che per il pm la gestione della Sanità pubblica valdostana è stata caratterizzata da “pressapochismo, clientelismo e favoritismo” e da esigenze "di tutela di interessi personalistici”.

pa.ga.

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